Dal Bonus Facciate 90% al Bonus Alberghi al 65%, sono tanti gli incentivi per riqualificare le strutture ricettive e rinnovare il settore turismo del Belpaese
L’estate sta finendo e con lei la stagione turistica: si incomincia a fare le somme sullo stato del turismo italiano. Il verdetto di Assoturismo, che ogni anno affida al Centro Studi Turistici di Firenze la realizzazione di una indagine con un campione di 2.085 imprese ricettive italiane, fa ben sperare: nel trimestre giugno-agosto il sistema hospitality nostrano l’arrivo di oltre 33 milioni di turisti per 140 milioni di pernottamenti, segnando un bel +21% rispetto al 2020. A commentare quanto emerso, ci pensa Vittorio Messina, presidente di Assoturismo: “I risultati della stagione estiva sono stati positivi, anche se tre mesi di lavoro non sono sufficienti a rimediare alla lunga inattività del comparto, in crisi da ormai più di un anno. Adesso l’auspicio è che il rimbalzo estivo non sia stato una semplice boccata d’ossigeno, ma si traduca nell’inizio di una ripresa strutturale del turismo italiano. I segnali di settembre sono abbastanza positivi, ma l’incertezza per l’autunno è ancora forte, in particolare nelle città d’arte”. Durante il terzo Hospitality Forum 2021 – Il sistema Italia, organizzato a Milano da Castello sgr e Scenari Immobiliari ai primi di luglio scorso, si è parlato di una reale ripresa solo per il 2022 e il 2023, con un ritorno di flussi pre-Covid.
Oltre a temi strutturali, da affrontare per dare slancio al settore, sono molti gli studi che appurano l’emersione di nuove abitudini e bisogni dei consumatori.
Partiamo da una prospettiva globale, per poi analizzare la situazione del Belpaese. Nell’approfondimento “A travel boom is looming. But is the industry ready?”, a firma di Vik Krishnan, Darren Rivas e Steve Saxon, tre consulenti McKinsey esperti di turismo, si individuano quattro aree da potenziare in attesa che le limitazioni di natura sanitaria vengano allentate:
“Un turismo intelligente e sicuro in Italia nel contesto della Covid-19”, report realizzato da Minsait, società di Indra, sottolinea come “la sfida principale del settore” sia “passare da un modello basato sull'accoglienza a uno basato sulla vendita di esperienze, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie”. Nell’articolo “Il turismo sta ripartendo. Trend, insight e strumenti per i professionisti del marketing turistico”, oltre a individuare nuovi trend comportamentali del turisti nel New normal, individua nella sostenibilità una tendenza già presente nel 2019 ma in continua crescita: è vincente “coinvolgere i consumatori attenti all'ambiente offrendo esperienze e servizi ecologici ed esplorando nuovi modi per mettere in evidenza gli aspetti correlati alla sostenibilità” nelle strutture ricettive. «Secondo il nostro studio Connect for Future | Innovability, dopo la pandemia i cittadini italiani ed europei mostrano un’accresciuta consapevolezza sull’importanza di una maggiore cura per il Pianeta e per la sostenibilità in senso lato. Un tema che dovrebbe interessare da vicino tutti gli operatori del turismo, perché la nostra possibilità di rimanere leader del turismo passa anche dalla nostra capacità di preservare il nostro Patrimonio», ha dichiarato Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte, ribadendo che «le stelle polari a cui guardare sono due: innovazione e sostenibilità”.
Il 2020 è stato l’annus horribilis del turismo e le associazioni di categoria hanno chiesto di sostegno e aiuti da parte del governo. Al momento, a disposizione degli operatori c’è tutto un pacchetto di agevolazioni, fra cui segnaliamo in particolare:
In tanti chiedono e hanno chiesto di veder applicato il Superbonus 110% alla platea del settore turismo ma per il momento la proposta è stata lettera morta.
In nome della sostenibilità, l’Ue ha dettato una strada chiara con il Green Deal, che ha incoraggiato l’ingresso nella legislazione nazionale del Bonus Facciate 90% (oltre che dell’Ecobonus 110%). L’agevolazione al 90% permette di migliorare l’efficientamento energetico dell’immobile, con anche conseguente risparmio sui costi di gestione e aumento del valore complessivo della struttura, e di rinnovare il look estetico dell’immobile qualora si decida di intervenire sull’involucro con le facciate ventilate. Non ci sono massimali di spesa da rispettare ma gli edifici devono trovarsi in zone A, B o equivalenti secondo i regolamenti comunali (guarda qui per scoprire come trovare in che area si trova il tuo hotel). E in caso di assenza di liquidità, c’è la possibilità di sfruttare la cessione del credito e lo sconto in fattura!