Il Covid-19 ha messo in ginocchio il comparto turistico. Per dare nuovo slancio il Governo ha pensato a una serie di agevolazioni dedicate, fra cui spicca il Bonus Facciate 90%. Alberghi e hotel sono i destinatari ideali per questo incentivo.
Il 2020 è stato l’annus horribilis del settore alberghiero italiano. Secondo l’Hospitality Report 2020 dedicato all’Italia, elaborato dalla società Thrends e da Nmtc, sono andati in fumo dal 50 al 65% dei ricavi dopo un quinquennio 2015-2019 che aveva prodotto una crescita dei volumi di fatturato ad un tasso medio annuo per camera del 4,1%. Si tratta di una tendenza non solo nazionale: per il 2020 il UNWTO prevedeva nello scenario peggiore un miliardo di viaggiatori in meno, segnando così un -78% rispetto al 2019, un crollo dei flussi turistici persino peggiore rispetto durante l’epidemia di SARS e la crisi economica del 2008-2009.
Il comparto alberghiero italiano è composto prevalentemente da strutture piccole e indipendenti, generalmente a gestione familiare. Solo il 5,2% degli alberghi italiani appartiene a una catena. In un contesto globalizzato e iper-competitivo, sono chiamate a confrontarsi nel mercato globale del turismo.
Per limitare gli effetti della pandemia e dare una spinta alla ripresa del settore turistico, uno studio di Cassa Depositi e Prestiti suggerisce quattro pilastri:
Uno spazio liquido e poliedrico: ecco come sarà l’hotel del futuro. Lo prevede il report “L’hospitality del futuro: tendenze, prospettive e opportunità del settore alberghiero in Italia” realizzato in autunno dall’Ufficio Studi Gabetti in collaborazione con Federalberghi, Assoimmobiliare e Cà Foscari. L’albergo non sarà più utilizzato solo per pernottare o per un meeting, ma offrirà spazi e servizi per lo smart working, diventerà luogo di socializzazione, dedicherà servizi per il relax psico-fisico. “L’hotel del futuro in realtà non potrà avere un solo format o un solo modello di successo, ma vi saranno innumerevoli combinazioni, influenzate dalle diverse caratteristiche ambientali, sociali ed economiche del luogo in cui sorge, dal profilo di clientela cui oggettivamente intende rivolgersi e dalle caratteristiche dell’investitore/proprietario” ha precisato Emilio Valdameri, responsabile Hospitality&Leisure del Gruppo Gabetti osservando anche come alcuni cambiamenti necessari al settore ricettivo erano già evidenti anche prima dell’emergenza sanitaria. “Accessibilità, qualità, sostenibilità, digitalizzazione sono le parole chiave che devono ispirare l’azione di rilancio della destinazione Italia”, ha ribadito, guardando con favore il Bonus Facciate 90% e concludendo con un invito: ”Per rendere ancora più efficace questo sostegno, a Governo e Parlamento chiediamo di estendere alle imprese alberghiere l’applicazione dell’ecobonus e del sisma bonus al 110%”.
Da diversi anni, in tutti i settori, la tutela dell’ambiente è uno dei principi che guida le scelte dei legislatori. Questa vale a maggior ragione per l’edilizia: proprio con l’intento di migliorare l’efficientamento energetico (ma anche il decoro architettonico) è stato introdotto nella legge di Bilancio 2020 il Bonus Facciate 90%. Sfruttando l’incentivo, gli albergatori possono dare un nuovo look agli esterni ma anche assicurarsi una gestione ottimale dell’energia, con un bel risparmio. Mediamente i consumi energetici rappresentano tra il 4 e l’8% del totale dei ricavi dell’hotel.
Adottare un approccio sostenibile può anche essere una strategia di marketing. Secondo l’ultimo Sustainable Travel Report di Booking.com, l’82% dei viaggiatori considera la sostenibilità un tema importante e il 71% ritiene che gli operatori di viaggio debbano offrire più opzioni sostenibili. Di certo l’essere ecosostenibili in futuro non sarà più un plus per l’hotel ma sarà un must, considerato dovuto e imprescindibile dalla clientela.