Nelle ultime settimane voci discordanti sono circolate sul futuro del Bonus Facciate 90% e del Superbonus 110%, le due agevolazioni dedicate alla riqualificazione degli immobili
Martedì 19 ottobre, il Consiglio dei Ministri si è riunito per approvare il Documento programmatico di bilancio per il 2022, che delinea le principali aree di intervento per andare a definire poi il disegno di legge di bilancio 2022. Il testo, al momento in via di trasmissione alle autorità europee e al parlamento italiano, si basa sul quadro programmatico definito nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia Finanza 2021 (chiamato anche NADEF 2021). Per il governo la strategia della manovra ha come obiettivo il rilancio dell’economia nazionale post-pandemia, con riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese. Sono tanti i temi trattati: pensioni, reddito di cittadinanza, caro bollette, sostegno alle imprese, sanità, fisco, concorrenza e anche i bonus edilizi. Proprio su questo ultimo punto sono moltissime le indiscrezioni che si sono alternate nelle ultime due settimane ma cosa sappiamo di certo?
La domanda viene naturale: l’agevolazione al 90%, volta al miglioramento degli involucri esterni, troverà continuità anche per il prossimo anno? Al momento parrebbe che il governo sia davvero intenzionato a prorogarlo oltre la sua scadenza, fissata al 31 dicembre 2021.
L’ipotesi di una continuazione anche per tutto il 2022 era stata presa in considerazione nei giorni passati, invocata a gran voce dalle associazioni di categoria, attive nell’edilizia a vario titolo, e sostenuta da diversi partiti. Persino, alla prima riunione della cabina di regia sul PNRR, Pd e Lega si erano fatti portatori di una richiesta di proroga, con però una percentuale di sconto più bassa. Alcune fonti molto accreditate già a inizio settimana parlavano di una misura depotenziata, al 60%. E proprio questa formula ha trovato spazio nella bozza di manovra che sta circolando nelle redazioni dei principali giornali.
Insomma, è questo il momento di sfruttare i benefici del Bonus Facciate al 90%, che ha meno vincoli del Superbonus 110%, a cominciare dal tetto di spesa.
La prossima manovra andrà a prorogare il Superbonus 110% fino al 2023? Le prime indiscrezioni ipotizzavano una proroga selettiva, con l’incentivo al 110% fino alla fine del 2023 per le ristrutturazioni edilizie ma limitatamente ai lavori sui condomini e Iacp (case popolari).
Ma l’esclusione dal rinnovo delle villette aveva suscitato una generale sollevazione, tanto che secondo il Corriere della Sera, in base alla bozza in possesso, il Superbonus 110% verrà prorogato anche per questa tipologia di immobile. Ma l’estensione non durerà fino alla fine del 2023: la scadenza ipotizzata parrebbe essere la fine del 2022. L’odierna normativa fissa il termine al 30 giugno 20202 e la possibilità di usufruire dello sconto si estende fino al 31 dicembre 2022 solo per completare gli interventi, con la condizione di aver raggiunto almeno il 60% rispetto ai lavori previsti nei primi sei mesi del prossimo anno. In pratica, con l’entrata in vigore della legge di bilancio 2022, si guadagnerebbero sei mesi in più di tempo.
Per case monofamiliari, ville e villette il governo starebbe pensando anche l’aggiunta di due altri requisiti: per accedere ai benefici dell’incentivo dal prossimo anno bisognerà avere un ISEE sotto i 25 mila euro e l’immobile oggetto degli interventi dovrà essere la prima casa.
Due giorni fa, il sottosegretario al Mef Maria Cecilia Guerra aveva dichiarato che «l’idea del governo è di accompagnare il superamento di questa misura importante per sostenere l’economia in un momento di crisi e indirizzare risorse sull’efficientamento» degli edifici e «accompagnarla lentamente a una riduzione e poi a una abolizione, e concentrarsi su una sistematizzazione dei diversi bonus che riguardano l’edilizia».