In queste ultime settimane si sono succedute molte indiscrezioni sul Superbonus 110%, la detrazione fiscale dedicata alla riqualificazione immobiliare. La misura passerà al 75%? Verrà prorogata ulteriormente? Facciamo un po’ di chiarezza.
Quasi 21 milioni di italiani hanno intenzione di sfruttare il Superbonus 110%, l’incentivo previsto dall’art. 119 del dl Rilancio per migliorare l’efficientamento energetico degli immobili e dare una forte spinta all’economia nazionale. L’indagine condotta per Facile.it da mUp Research e Norstat ha messo in luce l’interesse generale per l’agevolazione: il 55% degli intervistati interessati ha dichiarato di voler compiere gli interventi di riqualificazione nel condominio in cui risiede, mentre il 29,3%, pari a più di 6.250.000 individui, utilizzerà il bonus per la casa unifamiliare di residenza. Lo studio ha anche colto alcune criticità: fra gli intervistati c’è anche chi desiderava usufruire del Superbonus 110% ma che, alla fine, ha deciso di rinunciarvi a causa della quantità di documenti necessaria. Si tratta di più di 3 milioni di cittadini. Mentre oltre 6 milioni hanno ammesso di non aver capito bene come funziona l’agevolazione.
“Crediamo che il Superbonus 110% sia una linea strategica per lo sviluppo ambientale del comparto edilizio nonché una leva fondamentale per la ripresa economica; proprio per questo riteniamo indispensabile tagliare alcuni aspetti burocratici che possono ammazzarlo” ha detto l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per voce di Mario Occhiuto, delegato Anci per l’Urbanistica e sindaco di Cosenza. “La documentazione attualmente necessaria prevede ricerche che, soprattutto negli archivi delle grandi città, richiedono un lasso di tempo che va dai 6 ai 12 mesi per essere reperite: così si mette a rischio l’effettivo accesso agli investimenti. Non solo, questa laboriosa ricerca concentra integralmente il lavoro degli archivi dell’edilizia delle città su queste pratiche, bloccando di fatto tutta l’attività ordinaria che è altrettanto decisiva per la ripresa economica del nostro Paese”, ha concluso, invitando il Governo a un cambio di rotta.
Secondo il sondaggio realizzato dall’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) il 75% delle imprese associate prevede una crescita del fatturato superiore al 30% grazie al Superbonus 110%. Ma rimangono importanti ostacoli per un’agevole fruizione: sono ancora troppi rallentamenti causati dalle richieste di conformità urbanistica e di cessione del credito.
Tutta la filiera dell’edilizia, dalle rete delle professioni tecniche fino agli amministratori di condominio, in una nota congiunta, ha invitato a prolungare la durata del bonus: “Gli interventi del Superbonus 110% stanno finalmente iniziando a partire, per questo occorre dare certezza alla misura ed evitare brusche frenate".
Le istanze di sindaci, operatori dell’edilizia e associazione dei consumatori sono giunte in parlamento, in forma di audizioni e interrogazioni. Semplificazione e prolungamento sono le richieste che vedono tutte le parti concorde.
A fine marzo scorso, rispondendo a un'interrogazione in Commissione Attività produttive della Camera sul tema Superbonus 110%, Vannia Gava, Sottosegretario al ministero per la Transizione ecologica, ha voluto sottolineare la confusa stratificazione di incentivi presenti nel paese, che dovrebbero essere ripensati prevedendo “diverse aliquote di detrazione, in funzione delle performances generali raggiunte dall'edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità.” Ha concluso poi dicendo che “le detrazioni così armonizzate dovrebbero continuare ad essere affiancate da strumenti quali quelli della cessione del credito e dello sconto in fattura”. Molte testate nelle prime settimane di aprile hanno scritto della possibilità che il Superbonus cambi aliquota, passando dal 110% al 75%. Successivamente la news è stata smentita da più giornali, non trovando fondamento in nessuna comunicazione ufficiale del governo. Intervistata da ItaliaOggi il 24 aprile, Vanna Gava ha detto solo: “Personalmente sono favorevole all'unificazione dei benefici fiscali al 75%.“
E quindi, quale futuro per il Superbonus 110%?
È difficile fare previsioni precise su quali valutazioni verranno fatte dal Governo.
Durante il suo discorso in parlamento sull’attuazione del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riconoscendo la veridicità delle difficoltà nella fruizione del bonus al 110% e l’importanza della misura, ha dichiarato: “Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al Superbonus. Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo", aggiungendo che "per il futuro, il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di Bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021". Infine il presidente del Consiglio ha rassicurato cittadini e imprese che "già con un decreto legge a maggio, interverremo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione".
I prossimi step normativi saranno: