Non un semplice software, più di un modello 3D, il BIM è la tecnologia che sta rivoluzionando i settori dell'architettura, dell'ingegneria e dell'industria delle costruzioni. I vantaggi sono così significativi che il Parlamento Europeo ha invitato tutti i paesi membri a introdurne l’uso per i contratti e i concorsi di lavori pubblici.
Solo la metà dei operatori del settore edile conosce e utilizza la metodologia BIM. Ecco cosa emerge nella seconda edizione del BIM Report, l’indagine sul mercato del Building Information Modeling in Italia promossa da ASSOBIM. L’80% degli intervistati riconosce come significativi i vantaggi a seguito dell’adozione sia in termini di risparmio di tempo che di taglio dei costi.
Il BIM è l’acronimo di Building Information Modeling, letteralmente traducibile in italiano come Modellizzazione delle Informazioni di Costruzione. Al momento non c’è una definizione condivisa e formalizzata a livello universale. Secondo il National Institute of Building Sciences (NIBS) è “la rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Non si può quindi considerare un prodotto, uno strumento e neanche un software: è una metodologia che si basa sul modello informativo, ovvero un modello che ne contiene tutte le informazioni che riguardano il ciclo di vita del progetto edile. A inizio lavoro, viene ricreato un modello virtuale dell’edificio da costruire o ristrutturare che oltre a rappresentarlo in 3D, contiene un set di informazioni utili alla realizzazione del progetto. Principio portante di questa metodologia è la collaborazione tra i diversi e numerosi professionisti coinvolti, come architetti, impiantisti, ingegneri, strutturisti, project manager, facility manager, construction manager e operai edili. L’obiettivo è quello di migliorare il processo decisionale di tutte le parti, che possono interagire fra di loro pienamente allineati sullo stato dei lavori.
La comunità accademica e gli addetti del settore ne sono convinti: l’adozione del BIM permette molti vantaggi. Anche se, come rileva la seconda edizione del BIM Report, il 70% degli operatori intervistati ritiene che purtroppo i clienti non siano ancora in grado di comprenderne i vantaggi.
L’analisi condotta dal Centre for Integrated Facilities Engineering della Stanford University ha misurato come la tecnologia BIM offra maggiore efficienza e produttività, riscontrando diversi benefici per i committenti:
Il BIM ha una lunga storia alle spalle ma solo negli ultimi dieci anni è diventato un trend in crescita. Riconoscendone le potenzialità, il 15 gennaio 2014 il Parlamento europeo ha approvato l’European Union Public Procurement Directive che stimola la riforma degli appalti incentivando l’uso del BIM nelle attività di progettazione per le opere pubbliche. Recependo la normativa europea, il nuovo Codice Appalti, all’articolo 23, ha introdotto in Italia l’obbligatorietà di specifici metodi e strumenti elettronici di progettazione. Con il decreto n. 560/2017, a firma del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio, sono state fissate le modalità e i tempi di progressiva introduzione da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici dell’obbligatorietà del BIM, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche.
Il BIM sarà obbligatorio nelle opere pubbliche:
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