Il Politecnico di Milano ha portato a termine le prove iniziate a novembre per indagare le performance del solid surface dedicato alle facciate ventilate durante la stagione più fredda.
Si chiude con successo il ciclo di test invernali iniziati a novembre volto allo studio delle performance dei pannelli MATERICA in Azanite® durante i mesi più freddi dell’anno. Il team del Politecnico di Milano guidato dai professori Matteo Colombo e Graziano Salvalai ha utilizzato durante tutte le analisi gli strumenti innovativi messi a disposizione nell’ambito del progetto europeo MEZeroE, presso il laboratorio di Materiali e Strutture del Polo Territoriale di Lecco.
Come vi raccontavamo settimane fa, i ricercatori hanno lasciato esposte all’aperto alcune lastre MATERICA, differenti per colori e finiture, monitorandole grazie a dei sensori a termocoppia collegati a un datalogger. Lo scopo di questa prova è studiare il comportamento dei campioni, comparando la temperatura ambiente con le temperature delle superfici davanti e dietro dei pannelli.
Le termocoppie funzionano secondo il principio dell’effetto Seebeck e sono ottimali per misurare un ampio campo di temperature (con un range compreso tra 270 e 2500°C, in base alle specifiche configurazioni) in modo veloce e accurato. I sensori sono composti da due fili metallici saldati tra loro alle estremità: una congiunzione, detta giunto caldo, è attaccata al corpo del materiale di cui si vuole misurare la temperatura mentre l’altra, detta giunto freddo, è posizionata a contatto con il materiale scelto per stabilire la temperatura di riferimento. La differenza di temperatura tra i giunti crea un flusso di corrente all’interno del circuito che può essere utilizzato per misurare la temperatura nel giunto caldo.
I campioni MATERICA resistono agli shock termici della stagione invernale, con particolare attenzione all’escursione termica, garantendo sempre le migliori performance per una facciata ventilata di qualità.
Si sono anche conclusi i monitoraggi sulle lastre MATERICA a seguito di numerosi cicli di gelo e disgelo. In questo caso il team di ricerca aveva interesse a indagare la durabilità del solid surface. La metodologia di questa prova si compone di tre momenti:
La capacità di un materiale di resistere al gelo è determinata dal suo grado di porosità: in base a forma e dimensione dei pori ci può essere minore o maggiore penetrazione dell’acqua. L’acqua, quando gela, aumenta di volume: quindi se un materiale è particolarmente poroso dopo numerosi cicli di gelo e disgelo patisce importanti deformazioni.
Ma anche in questo caso MATERICA supera brillantemente il test: anche dopo i cicli non subisce significative diminuzioni della sua resistenza.