Se durante un temporale lasci le finestre aperte e l’appartamento sottostante si allaga a causa della pioggia torrenziale, è probabile che tu debba risarcire il vicino per i danni subiti nella sua casa.
E’ esattamente ciò che è accaduto a un inquilino, che è stato condannato dalla Corte d’Appello di Napoli (sentenza n. 5 del 2 gennaio 2024) a risarcire i danni, dopo aver lasciato le finestre aperte e aver permesso all’acqua piovana di entrare nel suo appartamento e di inondare l’appartamento sottostante.
Le rivendicazioni dell’inquilino danneggiato
Nel caso preso in considerazione dalla corte napoletana, il proprietario dell’appartamento allagato ha puntato il dito sia contro il proprietario dell’appartamento al piano di sopra, sia contro il Condominio, ritenendoli entrambi responsabili delle infiltrazioni d’acqua nel suo alloggio.
Da un lato, le infiltrazioni provenivano dalle aree comuni (per le quali l’ente condominiale è responsabile); dall’altro, sono state causate dal proprietario dell’appartamento superiore che, durante un temporale, ha lasciato le finestre aperte contribuendo all’allagamento.
Le argomentazioni dell’inquilino negligente
Durante il processo, entrambe le parti hanno cercato di scaricare la responsabilità sull’altra.
In particolare, l’inquilino che aveva lasciato le finestre aperte ha invocato la “forza maggiore”: secondo lui, le intense precipitazioni sono state un evento imprevedibile e inevitabile, la vera causa dei danni.
Secondo lui, l’acqua piovana non avrebbe potuto essere drenata dai canali del condominio, non adeguati a sopportare condizioni di pioggia eccezionali. Questo ha portato all’overflow delle acque dal terrazzo all’appartamento dell’inquilino danneggiato.
Ad ogni modo, la responsabilità sarebbe solo del Condominio poiché non ha effettuato la manutenzione dei canali.
È imprudente lasciare le finestre aperte durante un temporale
Per i giudici, tuttavia, la responsabilità ricade solo sul proprietario dell’appartamento superiore. La perizia tecnica eseguita durante il processo è stata determinante.
Infatti, si è constatato che se le finestre dell’immobile fossero state chiuse, avrebbero effettivamente impedito l’ingresso dell’acqua piovana nell’appartamento sottostante.
Secondo la Corte, il comportamento dell’inquilino, che ha lasciato le finestre aperte, non rientra nell’uso normale dell’abitazione. Infatti, è una regola di prudenza comune chiudere porte e finestre in presenza di vento e pioggia intensa. Se questi comportamenti fossero rispettati, si potrebbero evitare danni.
Quindi, tutta la responsabilità è stata attribuita all’inquilino negligente. In sostanza, i danni all’immobile sottostante, di proprietà dell’inquilino danneggiato, sono stati causati dall’allagamento dell’appartamento superiore, di proprietà dell’altro inquilino, a sua volta causato dal suo comportamento imprudente.
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Marco Bianchi è un rinomato analista e scrittore nel campo immobiliare, con una profonda conoscenza del mercato italiano. Laureato in Economia Immobiliare all’Università di Bologna, vanta oltre vent’anni di esperienza, durante i quali ha collaborato con prestigiose agenzie immobiliari, offrendo strategie d’investimento vincenti. Autore di articoli influenti e di un libro sull’investimento immobiliare, Marco si dedica a condividere la sua esperta visione del settore, fornendo analisi dettagliate e consigli pratici ai nostri lettori.