Viviamo in un condominio. A seguito di infiltrazioni dall’impianto del vicino, il nostro appartamento è stato allagato. Di conseguenza, siamo stati obbligati a trovare alloggio in un hotel per il periodo necessario alla riparazione.
In tali circostanze, è lecito richiedere al responsabile, oltre al risarcimento per altri danni, anche il rimborso delle spese per l’alloggio in hotel?
La Corte di Cassazione ha confermato che è possibile.
Nella sentenza del 19 luglio 2023 (n. 21360), la Corte ha stabilito che un condomino può essere risarcito anche per le spese sostenute per l’alloggio in hotel, dove si è trasferito con la sua famiglia a causa dell’allagamento del suo appartamento.
Risarcimento per danni indiretti dovuti a una casa inagibile a causa di infiltrazioni
La Corte sostiene che il danneggiato ha il diritto di richiedere il risarcimento anche per il danno indiretto, inclusi i costi sostenuti per l’alloggio in hotel. È necessario, naturalmente, dimostrare il danno subito, specificando che il soggiorno in hotel è stato necessario a causa del guasto all’impianto del vicino che ha provocato l’allagamento e l’inagibilità dell’immobile.
In generale, sono considerate risarcibili – previa dimostrazione – non solo le spese necessarie per il ripristino dell’immobile, ma anche le spese “funzionali” legate ai lavori, come ad esempio:
- le spese per il trasloco dei mobili;
- le spese per il trasferimento e l’alloggio del danneggiato e dei suoi famigliari o conviventi in hotel, bed and breakfast, ecc.;
- le spese per i pasti consumati in ristoranti o altri esercizi (Trib. Roma 29 aprile 2020 n. 6730).
- Le spese per lo smaltimento di mobili o altri materiali irrimediabilmente danneggiati.
Responsabilità e pagamenti
Come accennato, il risarcimento non è automatico. È compito del danneggiato fornire la prova dei danni subiti.
In questi casi, si fa riferimento all’articolo 2051 del codice civile, secondo il quale il proprietario dell’impianto responsabile delle infiltrazioni è considerato colpevole dei danni causati “per mancata custodia” dello stesso, a meno che non dimostri la casualità dell’evento.
La legge identifica un “custode” del bene, ritenuto responsabile dei danni che questo bene causa a persone o cose.
Il principio della mancata custodia
Negli edifici condominiali, spetta al Condominio occuparsi della manutenzione e della conservazione delle parti comuni; di conseguenza, il condomino è considerato il “custode” delle parti comuni e risponde dei danni che queste possono causare ai condomini o a terzi.
Se i danni sono provocati da elementi all’interno delle proprietà esclusive – come nell’esempio analizzato – ne rispondono solamente i proprietari esclusivi o chi ne ha la custodia (ad esempio, l’affittuario, l’usufruttuario, il comodatario).
Per determinare il responsabile in caso di infiltrazioni da impianti, è essenziale verificare il punto esatto in cui si è verificata la rottura che ha causato l’infiltrazione e stabilire se quella parte dell’impianto appartiene alle parti comuni o è di proprietà esclusiva.
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Marco Bianchi è un rinomato analista e scrittore nel campo immobiliare, con una profonda conoscenza del mercato italiano. Laureato in Economia Immobiliare all’Università di Bologna, vanta oltre vent’anni di esperienza, durante i quali ha collaborato con prestigiose agenzie immobiliari, offrendo strategie d’investimento vincenti. Autore di articoli influenti e di un libro sull’investimento immobiliare, Marco si dedica a condividere la sua esperta visione del settore, fornendo analisi dettagliate e consigli pratici ai nostri lettori.