Subire la presenza di muffe e gocciolamenti per più di tre anni, rendendo inutilizzabili cucina e camera da letto, rappresenta un disagio che supera il mero danno materiale. Per questa ragione, il Tribunale di Napoli ha accordato un risarcimento per il danno non patrimoniale derivante dalle infiltrazioni d’acqua, con una ripartizione delle spese tra il proprietario del terrazzo e il condominio.
Le infiltrazioni d’acqua non danneggiano solamente l’integrità strutturale degli edifici, ma influenzano negativamente anche la qualità di vita degli abitanti. Questo è stato affermato nella sentenza del 25 gennaio 2025 del Tribunale di Napoli Nord, che ha riconosciuto il diritto a un risarcimento per danno non patrimoniale a un condomino costretto a vivere in condizioni disagiate per più di tre anni.
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Il caso in esame
Il caso ha preso origine dalla reclamazione di un condomino contro il condominio e la proprietaria del terrazzo sovrastante per infiltrazioni che rendevano inagibili cucina e camera da letto. Il condominio si è presentato in tribunale, affermando di aver già intrapreso azioni legali contro la proprietaria per uso scorretto e mancanza di manutenzione del terrazzo.
Durante il processo, sono stati eseguiti interventi sia sul terrazzo che nell’unità abitativa danneggiata, risolvendo il problema delle infiltrazioni. Tuttavia, la questione del risarcimento per il danno non patrimoniale subito dal condomino è rimasta irrisolta.
Il danno risarcito
Il Tribunale ha decretato che la richiesta di risarcimento dovesse essere approvata. Le infiltrazioni non solo compromettevano il diritto di proprietà, ma impattavano anche sulla qualità di vita del condomino, costituendo un danno “multiplo”.
Questo tipo di danno va oltre la semplice lesione materiale, influenzando il diritto di godere dell’abitazione. La valutazione del danno è stata determinata in modo equo, seguendo i criteri dell’articolo 1126 del Codice Civile: due terzi a carico del condominio e un terzo a carico del proprietario esclusivo del terrazzo. Questo principio è stato anche confermato dalla Cassazione (S.U. n. 9449/2016 e n. 3239/2017).
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Il condomino danneggiato ha diritto al risarcimento
Il giudice ha altresì specificato che il proprietario dell’unità immobiliare danneggiata ha diritto al risarcimento anche se, in veste di condomino, è obbligato a contribuire alle spese per le riparazioni delle parti comuni.
In base agli articoli 1124, 1125 e 1126 del codice civile, il condomino è considerato terzo con diritto al risarcimento, nonostante debba partecipare, secondo i millesimi, alla quota di due terzi del risarcimento a carico del condominio. Questa interpretazione è stata ribadita anche dalla Cassazione (n. 18187/2021), confermando la responsabilità per i danni causati da mancata manutenzione, sia da parte del proprietario esclusivo sia del condominio stesso.
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