Ecco la quantità massima di denaro contante consentita a casa

Che sia dentro una cassettiera, in una scatola per biscotti, in una cassaforte o sotto il materasso, tenere i propri risparmi in casa è una pratica che non smette mai di affascinare molti italiani. Ma quanti soldi è legale conservare in casa? Scopriamolo insieme.

Gli italiani continuano a conservare contante sotto il materasso?

La risposta è sì, e non è solo una questione di abitudine. «Con il conflitto in Ucraina, alcune persone adottano un comportamento di tipo “economia di guerra”. Si tratta di una reazione meccanica di fronte a un contesto incerto, che fa temere che le banche possano non essere più sicure. Infatti, il 48% degli intervistati teme una crisi bancaria. La memoria della crisi del 2008 è ancora viva, quando le banche chiesero aiuto allo Stato per essere salvate», spiega Jean-François Faure, fondatore di AuCoffre.

In pratica, molti preferiscono non mettere tutte le uova nello stesso paniere e conservano parte dei loro soldi in casa. Anche se l’inflazione erode il valore di quei risparmi, si sente che almeno sono al sicuro.

Quanto denaro contante è consentito tenere in casa?

Tenere del contante in casa non è illegale, ma la legge impone dei limiti. Il massimo consentito è di 10.000 euro per persona. Se superi questa cifra e vieni controllato, devi essere in grado di giustificare la provenienza di quei soldi.

Conservare somme superiori potrebbe portare a sospetti di riciclaggio di denaro o di attività illecite, con il rischio di sanzioni che possono arrivare fino al 50% dell’importo in questione.

Cosa dice la legge sui pagamenti in contante?

Per i pagamenti in contante tra privati non ci sono limiti specifici, ma per transazioni superiori ai 1.500 euro è consigliabile mettere tutto per iscritto, indicando i dettagli della compravendita e la cifra esatta. Questo ti protegge in caso di future contestazioni.

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Quando si parla di pagamenti tra privati e professionisti, o tra professionisti, il limite è fissato a 1.000 euro, salvo eccezioni legate al domicilio fiscale del debitore. Se risiede all’estero, il limite può salire fino a 15.000 euro. Queste regole sono chiaramente delineate nel Codice monetario e finanziario.

Concludendo, è importante conoscere questi limiti non solo per evitare problemi legali, ma anche per gestire al meglio i propri risparmi.

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