La lotta al cambiamento climatico spinge gli scienziati a cercare soluzioni innovative per ridurre le emissioni di gas serra. Tra queste, le emissioni prodotte dall’allevamento bovino sono sotto la lente d’ingrandimento, rappresentando una quota significativa delle emissioni globali. Una nuova iniziativa promettente arriva dal Canada, dove il sperma di toro geneticamente modificato potrebbe aprire nuove strade per abbattere l’impatto ambientale dell’industria zootecnica.
L’importanza del problema
A livello globale, l’allevamento bovino è responsabile di circa il 14,5% delle emissioni di gas serra. Tra questi gas, il metano è particolarmente preoccupante per il suo potenziale di riscaldamento globale, che è circa 25 volte superiore a quello dell’anidride carbonica (CO2). La principale fonte di metano nei bovini deriva dai processi digestivi, in particolare attraverso eruttazioni e flatulenze.
L’innovazione canadese: sperma di toro geneticamente modificato
In prima linea in questa rivoluzione c’è Ben Loewith, un allevatore canadese che ha iniziato a inseminare le sue vacche con seme di toro geneticamente modificato per ridurre le emissioni di metano. Questa innovazione è il risultato di una collaborazione tra la società di genetica Semex e l’agenzia di controllo lattiero-casearia canadese Lactanet.
Le previsioni sono promettenti: si stima una riduzione annua dell’1,5% delle emissioni di metano provenienti dalla produzione lattiero-casearia canadese, con un potenziale calo complessivo del 20-30% entro il 2050.
Un risultato di anni di ricerca
Questo progresso è frutto di oltre sette anni di ricerche condotte dalle università di Guelph e Alberta, che hanno portato alla prima valutazione genomica del metano al mondo. Gli scienziati hanno misurato le emissioni di metano direttamente dalla respirazione dei bovini, incrociando queste informazioni con i loro dati genetici.
Grazie a queste analisi, è ora possibile prevedere la quantità di metano prodotta da un animale sulla base dei suoi geni. Questa comprensione apre la strada a interventi mirati per ridurre l’impatto ambientale del settore.
Sfide e opportunità future
Nonostante i numerosi vantaggi, questa tecnologia solleva anche alcune preoccupazioni. Alcuni esperti temono che la modifica genetica possa comportare problemi digestivi per i bovini, incidendo sul loro benessere a lungo termine.
Tuttavia, l’urgenza del cambiamento climatico richiede l’esplorazione di tutte le soluzioni possibili. Con il supporto di grandi aziende come Nestlé e Burger King, che stanno mostrando interesse per questa tecnologia, è probabile che l’adozione si espanda nei prossimi anni.
Conclusione
In un mondo sempre più impegnato a frenare il cambiamento climatico, l’uso di tecnologie genetiche nel settore zootecnico potrebbe rappresentare una soluzione significativa. Ridurre le emissioni di metano attraverso la selezione genetica non solo offre benefici ambientali, ma contribuisce anche a rendere più sostenibile l’industria agricola. Sebbene restino sfide da affrontare, questa iniziativa segna un importante passo avanti nella lotta contro il riscaldamento globale.
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