Posizionato nel centro di Palermo, il Palazzo Ajutamicristo è un maestoso edificio rinascimentale, emblema della prosperità e del potere detenuto dalla nobiltà siciliana a Palermo durante l’epoca medievale.

La sua storia, carica di prestigio e di visitatori di alto rango, illustra l’importanza di Palermo come punto d’incontro di culture e poteri nella regione del Mediterraneo.

La storia del Palazzo Ajutamicristo

Il Palazzo Ajutamicristo fu voluto da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, tra il 1495 e il 1501. Guglielmo, un banchiere di origini pisane, si era arricchito grazie al commercio di formaggi e cereali siciliani.

Stanco di vivere nel vecchio castello arabo di Misilmeri, decise di edificare una “domus magna” a Palermo, con l’obiettivo di esibire il suo successo economico e la sua elevata posizione sociale.

Il disegno architettonico

Per l’esecuzione del progetto, Guglielmo Ajutamicristo decise di affidarsi al rinomato architetto Matteo Carnilivari, famoso per il suo lavoro sul Palazzo Abatellis, attuale sede della Galleria Regionale della Sicilia.

Carnilivari disegnò un palazzo imponente sulla strada di Porta Termini. Tuttavia, a causa degli alti costi, il progetto iniziale fu solo parzialmente realizzato, riducendo la grandezza inizialmente prevista.

Ospiti illustri e eventi storici

Malgrado le modifiche al progetto originale, il Palazzo Ajutamicristo divenne un luogo di prestigio, che ospitò ospiti illustri:

  • Regina Giovanna di Napoli (1500): consorte del re Don Ferrante di Napoli.
  • Imperatore Carlo V (1535): scelse di soggiornare qui, ritenendo il Palazzo Reale non abbastanza sontuoso.
  • Re Muley Hassan di Tunisi (1544): soggiornò al Palazzo Ajutamicristo poco prima di essere accecato dal figlio Ajaja.
  • Don Giovanni d’Austria (1576): eroe della battaglia di Lepanto e fratello del re Filippo II, fu accolto con tutti gli onori nel palazzo.

Da dove deriva il nome Ajutamicristo?

Il nome “Ajutamicristo” ha radici pisane, combinazione delle parole “aiuta” e “Cristo” (che possono essere interpretate come un augurio di fortuna e protezione divina), e deriva direttamente dal fondatore Guglielmo Ajutamicristo.

La trasformazione e l’evoluzione del palazzo

Nel 1588, il palazzo passò di proprietà quando Margherita Ajutamicristo lo concesse a Francesco Moncada, primo principe di Paternò, in cambio di un canone annuo di 390 onze. Questo accordo si trasformò in breve tempo in una cessione di proprietà.

Nei secoli successivi, il palazzo cambiò proprietario più volte: nel XIX secolo fu venduto alle famiglie Calefati di Canalotti e Tasca d’Almerita. Oggi il palazzo è di proprietà della famiglia Calefati e della Regione Sicilia, in parti uguali.

Come visitare il Palazzo Ajutamicristo

Il Palazzo Ajutamicristo è accessibile al pubblico, ma le visite sono generalmente su prenotazione. Gli orari di apertura sono dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00.

Si consiglia di contattare il palazzo in anticipo per verificare la disponibilità e prenotare la visita.