Il Monastero di Sumela in Turchia: un gioiello architettonico
Stabilito alla fine del IV secolo da due monaci provenienti da Atene, il Monastero di Sumela rappresenta un importante complesso religioso di tradizione greco-ortodossa, eretto a circa 1.300 metri sopra il livello del mare, direttamente incastonato nella roccia. Si trova di fronte alla Valle di Altindere, un’area ricca di boschi che offre una vista spettacolare, tanto da essere incluso nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Originariamente il sito era una chiesa dedicata a Maria, costruita dopo che i monaci Barnaba e Sofronio ebbero una visione di un’icona della Madonna in questa località. Durante il periodo dell’Impero Bizantino, la struttura fu ampliata con la costruzione di nuovi edifici, trasformandosi nel monastero che possiamo visitare oggi.
Nonostante vari eventi storici, come la conquista di Trebisonda nel 1461 da parte degli Ottomani, il monastero è rimasto attivo per secoli. Tuttavia, la fondazione della Repubblica di Turchia nel 1923 ha portato alla sua chiusura definitiva.
Caratteristiche del Monastero di Sumela
Come menzionato, il monastero fu costruito in due fasi principali, nel 300 d.C. e tra il 1800 e il 1900. Gli spazi interni originali furono realizzati sfruttando le cavità naturali della roccia.
Al centro di una grande grotta naturale fu edificata la Chiesa della Vergine Maria, che si conserva ancora oggi e che è decorata con magnifici affreschi. Le strutture più recenti, situate più esternamente, furono costruite sopra quelle più antiche, mostrando così un’architettura che riflette gli stili di diverse epoche.
Importante è anche l’acquedotto, costruito lungo le pareti della montagna, che conduce all’ingresso del monastero. All’interno, si possono visitare diversi spazi che un tempo erano collegati da complessi sistemi di scale e ponti in legno, come:
- gli spazi abitativi dei monaci;
- le biblioteche, ancora oggi piene di manoscritti;
- le cantine;
- le cucine.
Come arrivare al Monastero di Sumela?
Il Monastero di Sumela si trova nella provincia di Trebisonda, a sud del capoluogo, a circa 50 chilometri. Per arrivarci, è necessario percorrere la D885 fino a Maçka e poi svoltare per i restanti 15 km nella Valle di Altindere. È possibile arrivare in auto o con i taxi locali, i “dolmuş”, che partono da Trebisonda o Maçka.
Se si opta per l’auto privata, è necessario parcheggiarla nel grande parcheggio all’ingresso del Parco Nazionale (a circa 1 km dall’inizio del sentiero per il monastero). Da lì è possibile prendere un minibus a pagamento per avvicinarsi al sentiero, risparmiando 200 metri di dislivello. In alternativa, i dolmuş operano solo in estate; d’inverno, il servizio si ferma a Maçka, dove è possibile prendere un taxi.
Per una visita più strutturata, è sempre possibile partecipare a un tour organizzato.
I monumenti italiani scavati nella roccia
Similmente alla Turchia, l’Italia, con la sua storia e conformazione geografica, ha visto nascere numerosi monumenti incastonati nella roccia, tra cui:
- l’Eremo di San Colombano, costruito a 120 metri di altezza e dedicato al santo che sconfisse un drago;
- Porto Flavia, realizzato tra il 1922 e il 1924 per facilitare il trasporto di minerali dalle vicine miniere;
- il Santuario della Madonna della Corona, eretto sul Monte Baldo a 774 metri nel 1522;
- il Castello di Predjama, risalente al XIII secolo e considerato il più grande castello rupestre del mondo;
- il Bivacco Buffa di Perrero, originariamente un rifugio militare degli alpini durante la Prima Guerra Mondiale.
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Marco Bianchi è un rinomato analista e scrittore nel campo immobiliare, con una profonda conoscenza del mercato italiano. Laureato in Economia Immobiliare all’Università di Bologna, vanta oltre vent’anni di esperienza, durante i quali ha collaborato con prestigiose agenzie immobiliari, offrendo strategie d’investimento vincenti. Autore di articoli influenti e di un libro sull’investimento immobiliare, Marco si dedica a condividere la sua esperta visione del settore, fornendo analisi dettagliate e consigli pratici ai nostri lettori.