Angkor Wat, conosciuto per essere il monumento più importante della Cambogia, è allo stesso tempo il complesso di templi più esteso al mondo. Questo straordinario esempio di architettura è stato creato durante il periodo di massimo splendore dell’Impero Khmer. Il tempio, costruito nel XII secolo per volere del re Suryavarman II, è dedicato al dio Vishnu dell’induismo e rappresenta uno dei più celebri monumenti religiosi a livello globale.

L’architettura di Angkor Wat

Angkor Wat è un esemplare rappresentante dello stile architettonico classico Khmer. Il complesso di templi è circondato da un largo fossato e presenta una struttura piramidale al centro, che simboleggia il Monte Meru, considerato l’asse universale nella cosmologia induista. Le cinque torri del tempio, alte 65 metri, rappresentano le cinque cime di tale monte.

Tecniche di costruzione

La realizzazione di Angkor Wat è stata possibile grazie a avanzate tecniche ingegneristiche e un immenso sforzo lavorativo. Si ipotizza che migliaia di lavoratori, tra cui architetti, scultori e operai, abbiano contribuito alla sua costruzione. Le pietre utilizzate provenivano dalle cave di Phnom Kulen, distanti circa 50 km, e furono trasportate lungo il fiume su barche.

Il simbolismo di Angkor Wat

Oltre all’incredibile architettura, Angkor Wat è famoso per le sue ricche decorazioni scultoree. Le mura del tempio sono infatti arricchite con eleganti bassorilievi che illustrano episodi delle epopee indù, come il Ramayana e il Mahabharata, con lo scopo di istruire i visitatori sulle credenze e i miti di quell’epoca.

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La Storia di Angkor Wat

Al culmine del suo potere, l’Impero Khmer, con Angkor Wat come sua capitale, dominava gran parte del Sud-est asiatico. Questa fase, conosciuta come l’era d’oro, fu contraddistinta da un importante sviluppo culturale e architettonico.

Con il passare dei secoli, l’Impero Khmer iniziò a perdere la sua forza a causa di conflitti interni e invasioni esterne e, intorno al XV secolo, Angkor Wat fu abbandonato e lentamente inghiottito dalla vegetazione della giungla. Tuttavia, il tempio non fu mai completamente dimenticato e rimase un luogo di pellegrinaggio per i monaci.

Le prime esplorazioni occidentali

Nel XIX secolo, Angkor Wat fu riscoperto dagli esploratori occidentali. Il naturalista francese Henri Mouhot fu uno dei primi a descrivere dettagliatamente il tempio, suscitando un rinnovato interesse internazionale per questo luogo antico. Le sue vivide descrizioni hanno portato all’organizzazione di numerose spedizioni archeologiche.

La conservazione e il restauro

Nel corso del XX secolo, diversi progetti di conservazione e restauro sono stati avviati per proteggere Angkor Wat dai danni provocati dal tempo e dalle guerre. Oggi, l’UNESCO e varie organizzazioni internazionali collaborano con il governo cambogiano per preservare questo prezioso patrimonio mondiale.

Nel 1992, Angkor Wat è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, un riconoscimento che ha portato a un notevole aumento del turismo, rendendo il tempio una delle destinazioni più visitate al mondo. Ogni anno, milioni di visitatori esplorano i suoi corridoi, ammirando la maestosità del passato khmer.

Angkor Wat, simbolo della Cambogia, ha un ruolo fondamentale nell’economia del paese, generando notevoli entrate grazie al turismo, pur rimanendo un luogo di culto attivo, dove i monaci buddisti e i devoti partecipano a cerimonie religiose.

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