A seguito dell’introduzione di nuove disposizioni legislative relative agli affitti brevi, sono emersi alcuni quesiti interpretativi.
Il Ministero del Turismo ha recentemente aggiornato, il 4 ottobre, le FAQ relative al CIN per gli affitti brevi. Di seguito, le risposte del Ministero riguardo le incertezze relative al CIN (Codice Identificativo Nazionale), ai dispositivi di sicurezza e alle comunicazioni obbligatorie alla pubblica sicurezza.
Approfondimenti ministeriali su installazione di dispositivi di sicurezza e CIN
Per quanto riguarda l’installazione dei dispositivi di sicurezza, il Ministero ha precisato che non è richiesta la presenza di un tecnico specializzato: è sufficiente avere i dispositivi, che possono anche essere rimovibili, senza necessità di installare infrastrutture permanenti.
Per quanto concerne il posizionamento del CIN, esso deve essere chiaramente visibile all’esterno dell’immobile, nel rispetto di eventuali restrizioni urbanistiche o paesaggistiche. Se esistono limitazioni condominiali riguardo l’affissione, è possibile ricorrere a soluzioni alternative, purché queste assicurino una visibilità adeguata al pubblico e siano conformi alle normative locali.
Affitti superiori ai 30 giorni: nessun obbligo di comunicazione alla pubblica sicurezza
Un ulteriore chiarimento è stato fornito riguardo la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza per le locazioni di durata superiore ai 30 giorni. Il Ministero ha specificato che, in questi casi, l’obbligo di notifica è soddisfatto con la registrazione del contratto presso l’Agenzia delle Entrate.
Questo implica che i proprietari non devono inviare comunicazioni separate alle forze dell’ordine, semplificando così la gestione amministrativa degli affitti a lungo termine.
Più di 190.000 CIN assegnati. Si considera un’estensione dei termini
A un mese dall’inaugurazione della Banca Dati delle Strutture Ricettive (BDSR), i dati sull’adozione del Codice Identificativo Nazionale (CIN) sono positivi: più di 190.000 strutture hanno già ricevuto il CIN, mentre il totale delle strutture registrate supera le 500.000.
Recentemente, fonti vicine al Ministero del Turismo hanno suggerito la possibilità di prorogare l’obbligo del CIN per gli affitti turistici e brevi fino a gennaio 2025. L’obiettivo è permettere un completo adeguamento senza incorrere in sanzioni, considerando le difficoltà segnalate dalle associazioni del settore, soprattutto in relazione a disfunzioni della piattaforma.
La preoccupazione maggiore per i gestori di strutture di affitti brevi deriva dal regime sanzionatorio piuttosto rigido, previsto dalla nuova legislazione: coloro che non si conformano alla normativa sono soggetti a multe significative dopo 60 giorni dall’avvio effettivo della piattaforma BDSR, fissato per il primo settembre 2024.
Per le strutture che possedevano già il CIR (Codice Regionale), il termine è esteso a 120 giorni.
La coesistenza di obblighi di registrazione, sia a livello nazionale (CIN) che regionale (CIR), sta creando complicazioni operative, che potrebbero rallentare il passaggio al nuovo sistema. Per questo motivo, il Ministero sta considerando di concedere più tempo alle strutture per adeguarsi alle nuove norme e facilitare così una transizione più fluida verso un sistema unificato di controllo del settore alloggiativo.
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