Nuovo Codice CIN Posticipato al 2025: Rivoluzione negli Affitti Brevi!

Posticipazione al 1° gennaio 2025 per l’obbligo di acquisizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN): ecco le informazioni essenziali.

Recentemente, il Ministero del Turismo ha annunciato un rinvio al 1° gennaio 2025 per la necessità di ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture di accoglienza e gli affitti di breve durata.


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L’obbligo stabilito dal decreto-legge 145/2023

Il Codice Identificativo Nazionale, istituito dall’articolo 13-ter del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, è un elemento fondamentale per la regolamentazione del settore degli affitti brevi e delle strutture turistiche. L’obiettivo è quello di promuovere una maggiore trasparenza e controllo sulle attività di locazione a breve termine, prevenendo l’abusivismo e favorendo una gestione più sicura e affidabile delle piattaforme di prenotazione online.

Inizialmente, la scadenza per conformarsi a questa normativa era prevista per il 2024, ma a causa della complessità del sistema di interoperabilità tra i diversi database coinvolti e la necessità di assicurare affidabilità ai portali online, il Ministero ha optato per posticipare l’obbligo al 1° gennaio 2025.

Questa proroga, come riportato nel comunicato del ministero, è stata decisa per armonizzare i tempi di adeguamento dei soggetti coinvolti, evitando così sanzioni per chi non fosse ancora conforme.

Verso una regolamentazione coordinata

Il rinvio della scadenza è stato anche influenzato dal recente Regolamento (UE) 2024/1028 del Parlamento europeo, che richiede ai locatori che offrono i loro servizi tramite piattaforme online di indicare se l’immobile è soggetto a registrazione e, in caso affermativo, di fornire il relativo numero di registrazione.

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Le piattaforme digitali dovranno assicurarsi che nessuna proprietà sia affittata senza un regolare numero di registrazione, a tutela dei consumatori e per promuovere una concorrenza equa nel settore.

Il Regolamento enfatizza l’importanza di un’integrazione stretta tra le normative nazionali e quelle europee, con un focus particolare sul miglioramento della sicurezza e della trasparenza nel mercato delle locazioni a breve termine. Questo processo di armonizzazione richiede adeguati tempi tecnici, giustificando ulteriormente il rinvio della data per l’acquisizione del CIN.

Una scadenza uniforme per l’intero territorio nazionale

La coerenza nella scadenza per ottenere il CIN su scala nazionale è fondamentale per garantire un trattamento equo a tutti i gestori di strutture ricettive e unità abitative destinate agli affitti brevi. Senza questa uniformità, si verrebbero a creare disparità di trattamento, portando a difficoltà operative e sanzioni.

Il rinvio al 2025 facilita anche le operazioni dei gestori dei portali online, permettendo loro di adeguarsi alle nuove normative in modo coordinato e sistematico. Le piattaforme digitali sono infatti il principale mezzo attraverso cui vengono offerte le proprietà a breve termine, e la loro gestione corretta è essenziale per un ambiente online sicuro e conforme alle leggi.

Sanzioni per chi non si conforma entro il 2025

Chi non otterrà il CIN entro il nuovo termine sarà soggetto a penalità previste dalla normativa vigente. Pertanto, è cruciale che i soggetti interessati – sia che si tratti di gestori di strutture ricettive o di immobili per affitti brevi – si attivino per acquisire il CIN entro il 1° gennaio 2025, evitando così sanzioni.

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