Scopri Villa Margherita a Gressoney: un gioiello di storia e bellezza!

Nella Valle d’Aosta, precisamente a Gressoney-Saint-Jean, si erge Villa Margherita, un’imponente dimora risalente alla fine dell’Ottocento. Scopriamo la sua storia e le sue caratteristiche distintive.

Nella Valle d’Aosta, nel comune di Gressoney-Saint-Jean, si trova Villa Margherita, oggi utilizzata come sede municipale, un edificio che racconta storie del passato e mostra peculiari dettagli architettonici.

La storia di Villa Margherita

Villa Margherita è posizionata a Gressoney-Saint-Jean, capoluogo della valle omonima, conosciuta anche come Valle del Lys, attraversata dall’omonimo torrente.

Quest’area si trova nell’est della Valle d’Aosta, ai piedi del Monte Rosa, ed è celebre come località di villeggiatura, sia in estate che in inverno.

La residenza, originariamente nota come Villa Peccoz dal nome dei primi proprietari, fu edificata nel 1888 seguendo il progetto di architetti tedeschi per la nobile famiglia dei baroni Beck Peccoz.

Dal 1889 al 1896, i Peccoz ospitarono vari membri della famiglia reale italiana, tra cui spicca la regina d’Italia Margherita di Savoia, che amò talmente il luogo da dare poi il suo nome alla villa.

I Savoia furono così affezionati a questa valle che successivamente eressero un’altra residenza a Gressoney, il Castel Savoia.


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Nel 1968, il Comune di Gressoney-Saint-Jean acquistò l’edificio, trasformandolo nella sede del municipio.

Le caratteristiche di Villa Margherita

L’edificio è parte di un complesso che include più strutture: la villa principale, utilizzata come abitazione, la casa del custode all’entrata del cortile, oggi trasformata in caserma dei Carabinieri, un edificio a nord che fungeva da scuderie e una cupola in pietra usata come ghiacciaia.

Il complesso è immerso in un parco di 19.000 metri quadrati, prevalentemente coperto da un bosco di larici e abeti.

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La villa è costruita su un basamento di granito grigio e si distingue per le sue elaborate decorazioni, che includono guglie, frontoni e balaustre.

Alcuni dei dettagli architettonici più affascinanti includono:

  • i due portoni d’ingresso in solido legno di rovere, con intricate inferriate;
  • l’atrio di ispirazione palladiana, con pavimenti in mosaico, scalinate in legno, ringhiere in ferro battuto e soffitti adornati con modanature in noce e rovere;
  • il corridoio del primo piano, arricchito da specchi, cassapanche e armadi a muro, con soffitti decorati con motivi floreali dipinti ad olio;
  • i saloni del primo piano, tra cui uno studio che conserva gli arredi originali, tra cui un tappeto persiano rosa e fucsia di 25 metri quadrati;
  • le stufe bavaresi in ceramica smaltata, uniche in ogni stanza per forma e colore.

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