Scopri il Mistero di Palermo: Perché la “Piazza della Vergogna” ha questo nome?

Esploriamo le ragioni per cui Piazza Pretoria a Palermo è chiamata “Piazza della Vergogna”: storia, dettagli interessanti e peculiarità.

Piazza Pretoria, nota anche come “Piazza della Vergogna”, rappresenta uno dei simboli più affascinanti e caratteristici di Palermo. Posizionata al centro urbano, tra i Quattro Canti e la Chiesa di Santa Caterina, è celebre per la sua imponente fontana rinascimentale, ma anche per il suo peculiare soprannome.

Il termine “Piazza della Vergogna” è carico di storia e aneddoti che illustrano la complessità e le contraddizioni della Palermo del XVI secolo. Scopriamo insieme tutti i dettagli.


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La storia della Fontana Pretoria

La Fontana Pretoria domina il centro della piazza ed è una delle strutture più artistiche e affascinanti della città. Creata dall’architetto fiorentino Francesco Camilliani nel 1554, la fontana doveva originariamente abbellire il giardino di una villa nobiliare a Firenze, ma venne comprata dal Senato di Palermo nel 1573.

La fontana, composta da 644 elementi, fu smantellata, trasportata per mare e successivamente rimontata a Palermo, dove ottenne la sua posizione definitiva in Piazza Pretoria.

Le sue statue, scolpite nel rinomato marmo di Carrara, rappresentano divinità mitologiche, animali e figure allegoriche, incorniciate da raffinate balaustre e vasche concentriche. Nonostante l’indiscutibile bellezza, queste statue furono motivo di critiche e derisioni da parte dei palermitani dell’epoca.

Il soprannome “Piazza della Vergogna”

Secondo la tradizione popolare, il nome deriva dalla nudità delle statue che decorano la fontana. Le figure, rappresentate senza vestiti, furono giudicate scandalose per la morale dell’epoca, specialmente considerando la loro posizione di fronte a edifici religiosi importanti, come la Chiesa di Santa Caterina e il monastero adiacente.

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Si narra che le monache, disturbate dalla vista, si lamentarono del carattere “immorale” delle sculture.

Tuttavia, l’origine del nome sembra ricollegarsi più a una questione concreta: l’alto costo sostenuto per l’acquisto della fontana. In un periodo caratterizzato da carestie, povertà e difficoltà economiche, la spesa di una somma considerevole da parte del Senato palermitano – ventimila scudi – per decorare la piazza fu vista come un insulto dai cittadini.

Si racconta che, alla uscita del Senato, la gente urlasse “Vergogna, vergogna!” in segno di protesta contro lo spreco di denaro pubblico in un momento così critico per la città.


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Un simbolo di arte e contraddizioni

Oggi, Piazza della Vergogna è uno dei luoghi turistici più frequentati di Palermo, e la Fontana Pretoria è un esempio eccellente di arte rinascimentale toscana. Il contrasto tra la bellezza dell’opera e il suo passato controverso aggiunge un ulteriore fascino alla piazza, emblema di una Palermo che ha saputo preservare la propria anima tra splendore e difficoltà sociali.

Visitando la piazza, si può ammirare le statue di divinità come Venere, Apollo e Adone, figure che narrano storie di un universo mitologico, ma anche di una città in continua lotta con se stessa. La fontana non è solo un capolavoro artistico, ma una storia incisa nella pietra.

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