Le indagini archeologiche effettuate recentemente in Piazza San Marco a Venezia hanno messo in luce una grande area di pavimento medievale realizzata con la tecnica a spina di pesce. Collocata tra il Palazzo Ducale e le Procuratie Nuove, questa scoperta è tra le più importanti degli ultimi anni, sia per la sua ampiezza che per il contesto storico a cui appartiene.
Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di restauro del pavimento moderno della piazza, dove è emerso un vasto segmento della vecchia pavimentazione, situato a pochi centimetri sotto il livello attuale.
Le scoperte in Piazza San Marco
Il pavimento a spina di pesce è caratterizzato dall’incrocio di mattoni che creano un pattern geometrico ordinato. Gli specialisti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna ritengono che la pavimentazione possa datarsi tra il XIII e il XIV secolo.
La sua prossimità a edifici significativi come il Palazzo Ducale indica che quest’area della piazza aveva un ruolo di spicco nella vita pubblica e politica della città. Ulteriori conferme vengono dalla scoperta di ciò che sembra essere i resti di una antica torre costruita con mattoni di nuova fabbricazione, evidenziando l’importanza di questo progetto, che probabilmente richiedeva notevoli investimenti finanziari.
Dagli studi precedenti, condotti nel 2018, si è appreso che le fondazioni, supportate da pali di legno, si estendono per circa 170 cm di profondità, suggerendo che fossero progettate per sostenere una struttura molto pesante e alta. Le ricerche, basate sui ritrovamenti, hanno portato gli studiosi a ipotizzare l’esistenza di un castrum antecedente alla costruzione di Palazzo Ducale e al rinnovamento rinascimentale della Piazza, anche se gli archeologi affermano che è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive.
Un ritrovamento che non rimarrà visibile
Nonostante l’importanza della scoperta, il pavimento non sarà esposto permanentemente. Per ragioni di conservazione, le autorità hanno deciso di coprirlo non appena terminati gli studi e le necessarie documentazioni. La fragilità dei materiali, combinata con l’alto flusso turistico di Piazza San Marco, rende impossibile mantenere il pavimento esposto senza rischiare di danneggiarlo.
Questa pratica, comune in contesti archeologici urbani, mira a preservare i reperti nel loro stato originale, limitando l’impatto di fattori esterni che potrebbero danneggiarli.
LEGGI ANCHE: La storia del crollo del Campanile di San Marco a Venezia.
Le prossime fasi degli scavi in Piazza San Marco
Il ritrovamento del pavimento medievale fa parte di un progetto di ricerca più vasto che include l’intera area di Piazza San Marco. Nei prossimi mesi, ulteriori esplorazioni saranno realizzate vicino al campanile e in altre zone cruciali della piazza. Questi lavori potrebbero rivelare nuove strutture o resti di epoche passate, arricchendo ulteriormente la nostra comprensione della storia della città.
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