Questa nuova fonte energetica è la più bilanciata al mondo e potrebbe fornire 3.000 GW solo agli USA

Mentre solare ed eolico restano i protagonisti del dibattito sulla transizione energetica, una risorsa ancora poco sfruttata potrebbe aprire scenari inediti: le rocce supercalde. Secondo recenti analisi, questa forma avanzata di energia geotermica avrebbe un potenziale di oltre 3.000 gigawatt solo negli Stati Uniti, pari a più di tre volte il fabbisogno energetico nazionale.

Oltre la geotermia tradizionale: il potenziale delle rocce supercalde

A differenza degli impianti geotermici convenzionali, che sfruttano calore vicino alla superficie, le rocce supercalde si trovano a profondità superiori ai 10 chilometri, con temperature oltre i 374°C.

Il principio è semplice: attraverso perforazioni ultra-profonde si inietta acqua nelle rocce. Questa, a contatto con il calore, si trasforma in vapore ad altissima temperatura, utile per produrre elettricità o idrogeno verde. Una tecnologia capace di coniugare sostenibilità e continuità di approvvigionamento, superando i limiti di intermittenza di sole e vento.

Un potenziale energetico rivoluzionario

Le rocce supercalde offrono vantaggi difficilmente replicabili da altre fonti:

  • Disponibilità costante: funzionano 24 ore su 24, indipendentemente dal meteo.

  • Enorme capacità: il sottosuolo statunitense potrebbe generare fino a 3.000 GW, oltre il triplo del consumo nazionale.

  • Indipendenza energetica: produzione locale e riduzione della dipendenza da fonti fossili importate.

  • Taglio delle emissioni: contributo decisivo per decarbonizzare la produzione industriale ed elettrica su larga scala.

Un ulteriore punto di forza è la possibilità di riutilizzare le infrastrutture di centrali a carbone e gas, sostituendo i sistemi di combustione con impianti basati sul calore geotermico.

Le sfide tecnologiche del progetto

Nonostante il potenziale straordinario, le sfide ingegneristiche restano significative. Oggi le tecniche di perforazione petrolifera arrivano a circa 3.000 metri, ma per sfruttare le rocce supercalde servono pozzi di oltre 10.000 metri.

Le aree di ricerca prioritarie riguardano:

  • Nuovi materiali resistenti a pressioni e temperature estreme.

  • Gestione sicura dei fluidi e delle pressioni durante la perforazione.

  • Ottimizzazione della connettività tra le fratture delle rocce per massimizzare il flusso di vapore.

Alcune aziende stanno sviluppando sistemi di perforazione innovativi, tra cui la tecnologia a onde millimetriche, che potrebbe rendere questa risorsa non solo tecnicamente accessibile, ma anche economicamente sostenibile.

Un futuro concreto per la geotermia avanzata

Definita da diversi esperti come il “Santo Graal della geotermia”, l’energia delle rocce supercalde promette di offrire capacità di produzione su scala industriale senza le intermittenze tipiche delle rinnovabili tradizionali.

Il sostegno delle istituzioni e i progressi tecnologici potrebbero accelerarne la diffusione già nei prossimi anni, aprendo la strada a un modello energetico più resiliente e privo di combustibili fossili.

Conclusione

Se le sfide ingegneristiche saranno superate, le rocce supercalde potrebbero trasformarsi in una delle soluzioni chiave per il futuro energetico globale. Una fonte costante, potente e sostenibile, capace di ridurre drasticamente le emissioni e di rafforzare l’indipendenza energetica dei Paesi che sceglieranno di investirvi. Un passo importante verso l’obiettivo di un sistema 100% rinnovabile.

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