La nave più grande mai costruita sulla terra, più massiccia della Torre Eiffel, ha avuto un destino tragico

Quando si parla di colossi marittimi, è inevitabile pensare al Titanic, ma la storia del Seawise Giant – il supertanker più grande mai costruito – è altrettanto affascinante e piena di colpi di scena. Più lungo della Torre Eiffel e capace di trasportare carichi straordinari, questa nave è stata testimone di distruzione, rinascita e infine di un inevitabile declino.

La nascita di un colosso dei mari

Alla fine degli anni ‘70, la crescente domanda globale di trasporti marittimi portò un uomo d’affari greco a commissionare ai cantieri navali Sumitomo Heavy Industries di Tokyo un supertanker dalle dimensioni senza precedenti. Tuttavia, prima del completamento del progetto, il committente si ritirò per ragioni mai chiarite, lasciando la nave incompleta.

Il destino del gigante prese una svolta quando Tung Chao Yung, leader della Orient Overseas Container Line, acquistò il progetto, ordinando ulteriori ampliamenti. Nel 1979, il Seawise Giant prese forma definitiva: 458 metri di lunghezza, un peso lordo di oltre 564.000 tonnellate e una capacità di carico straordinaria. Era ufficialmente il più grande veicolo marittimo mai costruito.

Una sopravvivenza straordinaria

Il Seawise Giant non era solo una meraviglia dell’ingegneria, ma anche una nave dal destino straordinario. Nel 1988, durante la guerra tra Iran e Iraq, fu colpito da missili iracheni mentre trasportava petrolio iraniano. L’attacco devastò la nave, che fu dichiarata perdita totale e abbandonata sul fondo del Golfo Persico.

Ma il Seawise Giant non era destinato a rimanere sommerso. La compagnia norvegese Norman International decise di investire nella sua riparazione e recupero, sostituendo ben 3.700 tonnellate di acciaio. Ribattezzata prima Happy Giant e poi Jahre Viking, la nave tornò in attività, trasformandosi in un simbolo di resilienza.

Un gigante troppo grande per il mondo

Con il nome di Jahre Viking, il supertanker riprese a solcare i mari, trasportando petrolio tra il Medio Oriente e gli Stati Uniti. Tuttavia, le sue dimensioni monumentali lo rendevano inadatto a passaggi cruciali come il Canale di Panama o il Canale di Suez, limitandone le rotte disponibili.

Nonostante la sua imponenza, le enormi spese operative e il consumo di carburante rappresentarono un ostacolo significativo. Nel tempo, il commercio marittimo si orientò verso navi più piccole, agili e efficienti, segnando l’inizio del declino per questo titano dei mari.

Seawise Giant

Un destino segnato dal tempo

Alla fine, il Jahre Viking fu convertito in una unità di stoccaggio galleggiante per il petrolio, un ruolo che svolse fino al 2009, quando fu venduto e demolito in India. La nave più grande mai costruita terminò la sua vita operativa in silenzio, lasciando dietro di sé solo un’enorme ancora esposta al Museo Marittimo di Hong Kong, dal peso di 36 tonnellate.

L’eredità di un gigante

La storia del Seawise Giant rappresenta una straordinaria testimonianza dell’ambizione umana e delle sue sfide. Dalla sua creazione come il più grande supertanker mai costruito, alla sua distruzione e resurrezione, fino al suo inevitabile ritiro, questo colosso marittimo continua a ispirare meraviglia e riflessione.

L’anima del Seawise Giant vive nei libri di storia navale, come simbolo del progresso tecnologico e delle sue limitazioni pratiche. La sua eredità resta una lezione su come l’ambizione umana possa spingersi oltre i confini, ma sempre con un prezzo da pagare.

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