Un patrimonio immobiliare sotto analisi
Il Pio Albergo Trivulzio, noto ente socio-assistenziale milanese, si trova nuovamente sotto i riflettori per la gestione del suo vasto patrimonio immobiliare. Tra gli inquilini di spicco, troviamo Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, che per un appartamento di 75 metri quadri in Brera paga un canone annuo di 19 mila euro, mentre il valore di mercato stimato per lo stesso alloggio sarebbe di almeno 42 mila euro. Tuttavia, è importante considerare le spese ordinarie e straordinarie che, negli ultimi quattro anni, hanno raggiunto i 40 mila euro.
Disparità tra canoni e valori di mercato
Un altro caso interessante è quello di Pier Filippo Giuggioli, presidente milanese dell’Unione dei piccoli proprietari immobiliari, che versa 32.500 euro all’anno per un appartamento di 200 metri quadri, il cui valore di mercato sarebbe il doppio. Giuggioli ha dovuto spendere 210 mila euro per rendere abitabile l’appartamento, privo persino di un bagno al momento dell’affitto.
Similmente, Matteo Mangia, figlio dell’avvocato Rocco, paga 13.600 euro per 160 metri quadri, un canone che, secondo le stime di mercato, dovrebbe essere triplicato. Questi esempi mettono in evidenza una discrepanza significativa tra i canoni attuali e quelli di mercato.
La strategia di Invimit per valorizzare il patrimonio
Secondo il commissario Francesco Paolo Tronca, il patrimonio immobiliare del Trivulzio, composto da 1.248 alloggi, sarà gestito da un fondo con Invimit, con l’obiettivo di incrementare la redditività degli immobili, molti dei quali, attualmente, sono sfitti o rendono meno del dovuto. Le liquidità generate da questa operazione serviranno a ripianare i debiti dell’ente, pari a 26 milioni di euro, e a potenziare le attività socio-sanitarie.
Proteste degli inquilini e tutele promesse
Le lettere di sfratto inviate agli inquilini hanno scatenato proteste, con i comitati che chiedono la tutela delle famiglie più fragili. Tronca ha promesso il rinvio delle procedure di sfratto all’autunno, affermando che solo il 15% degli utenti è considerato “debole” e sarà protetto. Tuttavia, l’elenco degli inquilini comprende anche personalità di spicco che pagano canoni inferiori a quelli di mercato, giustificandosi con le ingenti spese di manutenzione e ristrutturazione.
Criticità e prospettive future
Tra gli inquilini figurano nomi noti come l’architetto Daniela Volpi, la giornalista Claudia Peroni, l’attrice Gaia Bermani Amaral e l’odontoiatra Massimo Simion. Inoltre, alcune società e imprese, come l’osteria Perbellini e la piattaforma di affitti Dovevivo, hanno usufruito di questi alloggi.
Parte dei contratti è già scaduta e il Trivulzio ha chiesto di rinegoziare i canoni. La situazione ricorda lo scandalo “Affittopoli” del 2011, quando alloggi a canone basso furono concessi a personalità di spicco. Dopo 13 anni, il patrimonio dell’ente è ancora sottoutilizzato, motivo per cui si è deciso di rivolgersi a Invimit per una gestione più efficiente.
Conclusioni
Il Pio Albergo Trivulzio, tristemente celebre per lo scandalo di Mani Pulite negli anni Novanta, sta cercando di risolvere le problematiche legate alla gestione del suo patrimonio immobiliare. La collaborazione con Invimit rappresenta un tentativo di valorizzare gli immobili e risanare i conti dell’ente, con la speranza di poter continuare a offrire servizi socio-sanitari di qualità.
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