Disattivare questa opzione sul piano tariffario ti farà risparmiare tra 120 e 180 euro l’anno

I telefoni cellulari sono diventati indispensabili nella nostra vita quotidiana. Gli operatori di telefonia mobile offrono una vasta gamma di piani tariffari, opzioni e servizi aggiuntivi. Spesso, propongono offerte che combinano un nuovo dispositivo con un abbonamento mensile a un prezzo apparentemente vantaggioso. Tuttavia, queste “offerte bundle” potrebbero nascondere costi aggiuntivi che portano i consumatori a spendere tra 120 e 180 euro in più ogni anno.

Questa opzione sul tuo piano tariffario ti costa tra 120 e 180 euro all’anno

Le offerte bundle generalmente implicano un impegno contrattuale di due anni. Nel contratto, vengono specificate varie informazioni, tra cui un importo mensile aggiuntivo—solitamente tra 10 e 15 euro—destinato al rimborso del dispositivo incluso nell’offerta. Questo significa che il consumatore paga non solo per il servizio telefonico, ma anche per il dispositivo, dilazionandone il costo nel tempo.

Secondo un’analisi condotta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), circa un terzo degli utenti che hanno sottoscritto questo tipo di offerta non cambia il proprio telefono dopo i due anni previsti dal contratto. Continuano a utilizzare lo stesso dispositivo, spesso per più di tre anni, ma la loro fattura mensile rimane invariata. In pratica, continuano a pagare per un telefono che hanno già saldato, spendendo tra 120 e 180 euro in più all’anno.

Un’offerta “bundle” mascherata

Questo meccanismo porta il consumatore a continuare a pagare lo stesso importo mensile, che include la rata per il dispositivo, anche dopo averlo completamente saldato durante i due anni di contratto iniziali. Secondo stime recenti, questo surplus rappresenta un guadagno significativo per gli operatori telefonici, generando circa 500 milioni di euro all’anno—equivalenti a quasi il 10% dei loro profitti.

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Giuseppe Esposito, analista del settore telecomunicazioni, osserva: “Queste offerte sono strutturate in modo tale che il consumatore, spesso inconsapevolmente, continua a pagare per un bene già interamente ammortizzato. È una pratica che, pur essendo legale, solleva interrogativi sulla trasparenza verso il cliente”.

Una questione etica

Sebbene questa pratica sia conforme alla legge—poiché nei contratti è specificato che spetta al consumatore richiedere un cambio di piano tariffario alla scadenza dell’impegno—solleva dubbi etici. Molti utenti non sono consapevoli che, una volta terminato il periodo contrattuale, potrebbero ridurre la loro spesa mensile eliminando la rata del dispositivo.

Laura Bianchi, avvocato specializzato in diritto dei consumatori, commenta: “La mancanza di trasparenza può essere penalizzante per il consumatore. Sarebbe auspicabile che gli operatori informassero attivamente i clienti sulla possibilità di modificare il piano tariffario una volta terminato il periodo di vincolo”.

Per evitare di pagare inutilmente per un telefono già interamente saldato, è consigliabile rivedere il proprio piano tariffario alla scadenza del contratto. Passando a un’offerta senza il costo del dispositivo incluso, si possono risparmiare tra 120 e 180 euro all’anno—una somma significativa, specialmente in un periodo di inflazione e aumento dei costi della vita.

Consigli pratici per i consumatori

Per ottimizzare le proprie spese e evitare costi superflui, ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • Monitorare la scadenza del contratto: Segnare sul calendario la data di fine del contratto per ricordarsi di valutare nuove offerte.
  • Contattare l’operatore: Alla scadenza, chiedere informazioni su piani tariffari alternativi che non includano il costo del dispositivo.
  • Confrontare le offerte sul mercato: Valutare proposte di altri operatori, considerando sia il prezzo sia i servizi inclusi.
  • Considerare l’acquisto separato del dispositivo: In futuro, potrebbe essere più conveniente acquistare lo smartphone a prezzo pieno e sottoscrivere un piano tariffario più economico e senza vincoli.
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Marco Rossi, consulente finanziario, suggerisce: “Essere proattivi nella gestione dei propri contratti telefonici può portare a risparmi significativi. Non bisogna temere di negoziare con il proprio operatore o di cambiare fornitore se necessario”.

Conclusioni

La consapevolezza è il primo passo per una gestione finanziaria efficace. Essere informati sulle clausole del proprio contratto telefonico e agire tempestivamente alla scadenza può evitare spese inutili. In un contesto economico in cui ogni euro conta, ottimizzare i costi dei servizi essenziali come la telefonia mobile è fondamentale.

Ricordate, il risparmio di 120-180 euro all’anno può essere destinato ad altri obiettivi finanziari, come investimenti, risparmi o spese familiari impreviste.

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