“Compra il calo”: Ecco quando conviene investire dopo il crollo delle borse!

“Acquistare durante il calo” è un principio consolidato nell’ambito finanziario globale di fronte a ogni crollo del mercato azionario. Anche in questa occasione, è valido, ma selezionando attentamente i mercati.

Fortunati coloro che nelle ultime settimane avevano aperto posizioni al ribasso o avevano mantenuto liquidità. Tra questi, spicca Warren Buffett, che a quasi 95 anni dimostra ancora una volta di essere un investitore di ineguagliabile acume. Ieri è stata una giornata critica per i mercati azionari globali, persino peggio di quanto previsto. Invece di diminuire, il timore ha ceduto il passo al panico finanziario. Hong Kong ha registrato una perdita del 13%, il Giappone quasi dell’8%, e la Cina del 7,3%. Una vera e propria apocalisse finanziaria che rende l’idea di “acquistare durante il calo” ancora più invitante.

Acquistare durante il calo, ma quando?

Questo concetto suggerisce di comprare quando i prezzi sono al minimo. È facile da dire. La difficoltà per un investitore sta nel sapere esattamente quando un titolo o un indice raggiunge il punto più basso dopo una discesa e il punto più alto dopo una salita. Con il senno di poi, guardando i grafici, è facile affermare che avremmo potuto realizzare un certo guadagno comprando al minimo e vendendo al massimo.

Piazza Affari in forte calo

È certo che Piazza Affari ha perso quasi 140 miliardi di euro di capitale di mercato in sole quattro sessioni. Si è volatilizzato quasi il 15% dell’indice FTSE MIB, ritornando ai livelli di agosto dello scorso anno. Recentemente avevamo celebrato il superamento dei livelli post-crisi dei Lehman Brothers del 2008. Chi ha venduto in perdita per paura potrebbe rimpiangere, mentre chi è in grado di applicare la strategia di “acquistare durante il calo” potrebbe trovarsi a sorridere.

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Quando?

Regna grande incertezza sulle decisioni di ciascuna grande economia in risposta ai dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump. La Cina ha risposto con un dazio del 34%, e Trump ha contrattaccato con un ulteriore 50%, mentre Vietnam e Taiwan hanno rapidamente proposto di eliminare i dazi sulle merci americane. Più di cinquanta stati sembrerebbero allinearsi a questa politica, secondo quanto riportato dall’amministrazione USA. Se così fosse, la tempesta finanziaria recente potrebbe trasformarsi in un grande successo per la superpotenza.

Potenziale esito vantaggioso per tutti

Un mercato più aperto alle merci americane potrebbe beneficiarne in due modi: aumenterebbe le esportazioni dagli USA e ridurrebbe i prezzi al consumo altrove. Un risultato vantaggioso per tutti, che attualmente non sembra essere previsto dagli indici di mercato. Mancano ancora all’appello attori principali come Europa e Cina. Non si vedono ancora segnali di inizio negoziati tra le parti, e per questo i mercati restano depressi. Non appena si intravederà questa possibilità, l’idea di “acquistare durante il calo” tornerà prevalente tra gli analisti finanziari.

Cosa e dove acquistare? La conclusione delle negoziazioni – che avverranno – tra USA, Europa e Cina ci dirà se i dazi saranno mantenuti, in che misura e se saranno applicati in modo generalizzato o selettivo.

È ovvio che se i dazi sulle auto rimanessero al 25%, il settore automobilistico in borsa si presenterebbe meno attraente di prima. Invece, se i prodotti alimentari venissero esclusi dalla lista di Trump, le aziende del settore potrebbero tornare ad essere interessanti.

Acquistare durante il calo, ma non ovunque

La strategia di “acquistare durante il calo” potrebbe rivelarsi infruttuosa per il mercato azionario americano, che si mostra relativamente sovracomprato anche dopo i recenti crolli. È entrato in una fase ribassista rispetto ai massimi di febbraio, ma si mantiene ai livelli di inizio 2024. Potrebbe ancora scendere e, soprattutto, il dollaro rimane forte. Nonostante un indebolimento dovuto ai dazi, ha smesso di retrocedere, segnando un -6,5% rispetto ai massimi di gennaio contro le principali valute. Con la possibile ripresa azionaria e la discesa del cambio, è probabile che il mercato azionario americano sotto-performi rispetto a quelli europei nei prossimi mesi, forse anni. E Trump desidera un dollaro più debole per sostenere l’industria nazionale.

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