Il settore degli affitti in Italia continua a mostrare segnali di crescita, con un incremento del 2,6% nell’ultimo trimestre, come rivelato dall’ultimo rapporto di Idealista, il portale di riferimento nell’ambito immobiliare tecnologico nel Paese. Tale aumento porta il prezzo medio per metro quadro a 14,2 euro al mese. Anche su base annua si registra un rialzo, con un aumento del 7,8% rispetto a marzo 2024.
Secondo Vincenzo De Tommaso, a capo dell’Ufficio Studi di Idealista, la crescita dei prezzi è principalmente attribuibile alla continua scarsità di offerte sul mercato. In numerose città italiane, particolarmente nelle aree di maggiore richiesta come certi distretti urbani o destinazioni turistiche, la disponibilità di immobili in affitto non sta al passo con la domanda in aumento. Questo disallineamento tra domanda e offerta è la principale causa dell’incremento dei canoni di locazione, anche se l’aumento è meno marcato rispetto agli anni passati.
Parallelamente, si osserva un leggero calo nella pressione sulla domanda di affitti, grazie a un rinnovato interesse per gli acquisti immobiliari. La recente stabilizzazione dell’inflazione e la diminuzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea hanno attutato la pressione sui prezzi e hanno parzialmente spostato la domanda dal mercato degli affitti a quello degli acquisti. La diminuzione dei tassi ha infatti incentivato la domanda nel settore delle compravendite, inducendo molti affittuari a valutare l’acquisto di un’abitazione come alternativa più vantaggiosa rispetto al continuare a pagare un affitto.
Capoluoghi
Il 74% dei capoluoghi analizzati da Idealista registra un aumento dei canoni di locazione, con i maggiori rialzi trimestrali osservati a Siena (10,4%), Monza (9,4%), Trieste (9%) e Caserta (8,3%). Anche a Roma si osserva un forte aumento, con un rialzo del 7,5% nei pressi del Colosseo. I canoni di locazione a Milano crescono, ma in misura minore, con un aumento dell’1,2%.
Nelle principali città italiane, oltre a Roma e Milano, si registrano aumenti anche a Torino (6,2%), Bari (2,4%), Cagliari (2,2%), Catania (0,9%), Palermo e Venezia (entrambe con un aumento dello 0,8%) e Firenze (0,6%). Al contrario, Napoli e Bologna mostrano una diminuzione dei canoni rispettivamente del -1,2% e -2,8%, insieme ad altri 17 capoluoghi. I cali più significativi si verificano ad Andria (-8.9%), Potenza (-6,9%) e Cosenza (-4,8%), mentre i prezzi sono stabili a Mantova, Salerno e Piacenza.
Milano conferma la sua posizione di città con i canoni più alti, toccando un massimo storico di 23,6 euro al metro quadro, seguita da altre grandi città come Firenze (21,6 euro/m2), Venezia (21,2 euro/m2) e Roma (18,6 euro/m2). Nella classifica delle città con gli affitti più costosi troviamo anche Bologna (18,1 euro/m2), Napoli (15,7 euro/m2) e Cagliari (14 euro/m2). Le città con i canoni più bassi includono Caltanissetta (4,5 euro/m2), Vibo Valentia e Reggio Calabria (entrambe a 5,5 euro/m2).
Province
A livello provinciale, la maggior parte delle aree mostra un trend positivo con 72 province che registrano aumenti contro 33 con cali nei prezzi degli affitti. Aumenti a doppia cifra si verificano nelle province di Gorizia (14,7%), Massa-Carrara (14,3%), Sondrio (13,7%), Terni (11,8%), Roma (11,4%), Caltanissetta (10,9%) e Teramo (10,2%). I cali più significativi si osservano a Catanzaro (-12,4%), Ravenna (-9,1%) e Livorno (-8,6%).
Nella top 5 dei prezzi degli affitti provinciali troviamo Belluno (32,4 euro/m2) al primo posto, seguita da Lucca (29,6 euro/m2), Rimini (27,6 euro/m2), Milano (22,6 euro/m2) e Aosta (19,8 euro/m2). Le locazioni più economiche a livello provinciale si trovano a Enna (5,2 euro/m2), Caltanissetta (5,7 euro/m2) e Isernia (6 euro/m2).
Regioni
Nel primo trimestre dell’anno, 15 regioni italiane mostrano un incremento dei canoni di locazione. I rialzi più notevoli si registrano nel Lazio (12,3%), Friuli-Venezia Giulia (6,3%), Umbria (5,8%) e Abruzzo (4,8%). Trentino-Alto Adige segna un aumento del 4,7%, mentre Sicilia e Valle d’Aosta crescono del 2,7% ciascuna. La Toscana mostra un incremento del 2,6%, in linea con la media nazionale. Gli altri aumenti regionali variano dal 2,1% delle Marche allo 0,1% del Veneto. Il Molise rimane stabile, mentre quattro aree mostrano una diminuzione dei canoni: Calabria (-7,7%), Basilicata (-0,7%), Liguria (-0,6%) e Piemonte (-0,4%).
La Valle d’Aosta si distingue come la regione con i canoni più alti in Italia, con una media di 19,8 euro al metro quadro, seguita dalla Lombardia (19,5 euro/m²) e dalla Toscana (17,7 euro/m2). Anche il Lazio (15,2 euro/m2), il Trentino-Alto Adige (14,8 euro/m²) e l’Emilia-Romagna (14,6 euro/m²) superano la media nazionale di 14,2 euro al metro quadro. Tutte le altre regioni presentano valori inferiori, variando dai 12,3 euro mensili del Veneto ai 6,8 euro del Molise, la regione con le locazioni più accessibili in Italia.
L’indice dei prezzi degli immobili di Idealista
Per la realizzazione dell’indice dei prezzi degli immobili di Idealista, vengono analizzati i prezzi di offerta basati sui metri quadri costruiti pubblicati dagli inserzionisti sulla piattaforma. Vengono escluse le inserzioni atipiche e quelle con prezzi non allineati al mercato. L’analisi include case unifamiliari e esclude immobili che non hanno generato interazioni da parte degli utenti per un lungo periodo. I dati finali sono calcolati utilizzando la mediana di tutte le inserzioni valide per ogni mercato.
Il rapporto completo è disponibile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/affitto/
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