Valori immobiliari a Milano, dichiara l’assessore Guido Bardelli: “Mercato in tumulto, necessaria una direzione statale”

La new entry della giunta Sala alla sua prima uscita pubblica lancia un messaggio chiaro: “Il privato, anche se sociale, da solo non basta. Ci vuole una sintesi fra i due comparti, anche utilizzando strumenti nuovi.”

Il tema dei prezzi delle case è, probabilmente, il tema principale che politica, imprenditoria e società sono chiamate ad affrontare a Milano in questi anni. Ne è consapevole il neo assessore alla Casa Guido Bardelli, scelto dal sindaco Giuseppe Sala per sostituire Pierfrancesco Maran, volato a Strasburgo dopo essere stato eletto nelle file del Pd all’europarlamento. Oggi, giovedì 18 luglio, Bardelli ha fatto il suo esordio pubblico come esponente della giunta nel corso di un evento organizzato dalla Cgil, incentrato sul tema abitativo a Milano.

Le dichiarazioni

“Questa è una città che è sempre stata aperta, che ha sempre accolto, che non può permettersi di perdere la sfida dell’inclusività perché sarebbe una cosa innaturale e contro natura per Milano,” ha dichiarato Bardelli, esprimendo una visione ottimista sulla possibile risoluzione dei problemi abitativi in città.

L’assessore ha criticato il sistema del mercato immobiliare, rilanciando il ruolo del pubblico: “Accanto a questo mercato abitativo che è impazzito dobbiamo affiancare un altro tipo di mercato e i punti su cui vorrei muovermi io partono comunque da quello dell’ascolto,” ha affermato. Ha poi sottolineato la necessità di una forte regia pubblica per affrontare questa sfida: “Su altri tipi di edilizia sociale che io difendo e ho difeso perché me ne sono occupato, ritenevo che il privato a determinate condizioni, come ad esempio lo sconto sugli oneri, potesse farcela da solo, ma questa cosa non è più possibile.”

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Motivi di ottimismo

Bardelli ha evidenziato l’importanza di una collaborazione tra pubblico e privato: “Il privato da solo, anche se sociale, non ce la può fare, il pubblico da solo non ce la può fare, ci vuole quindi una partnership e dobbiamo trovare degli strumenti anche giuridici innovativi rispetto alla gara, parliamo di coprogrammazione, coprogettazione. Salvaguardando ovviamente la trasparenza.”

L’assessore ha espresso ottimismo nonostante la situazione critica: “La regia pubblica ci può essere e c’è un Comune di Milano che ha comunque la possibilità e la competenza per poterlo fare, la partnership pubblico-privato c’è perché c’è un privato sociale a Milano che è molto forte, che non è tipico di tutte le realtà italiane e questa è una grande speranza perché questa è una sfida che riguarda tutta la città ed è una sfida che riguarda tutti i corpi intermedi.”

Bardelli ha anche avvertito delle conseguenze negative se non si attuano strumenti adeguati: “Se non si attuano strumenti di argine, le conseguenze possono essere drammatiche, con gentrificazione e il rischio di perdere in tempi brevissimi un’intera fascia della popolazione indispensabile. Creiamo una città esclusiva, una città che impazzisce, e i giovani crescerebbero senza vedere persone di diverse estrazioni.”

Concludendo il suo intervento, Bardelli ha detto: “Sarà complicato, ma io spero di essere valutato severamente per quello che farò più per quello che si dice, e posso garantirvi che sto veramente impegnandomi molto e sto trovando molte persone, molti compagni di viaggio, con cui affrontare questo tema che mi sembra drammatico, ma nel contempo veramente affascinante, per lasciare qualcosa a questa città.”

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