Ogni colloquio di lavoro finisce per toccare un punto cruciale: la retribuzione. Ma quanto margine reale esiste per negoziare lo stipendio? Contrariamente a quanto molti candidati pensano, anche in presenza di offerte predefinite, uno spazio di manovra esiste quasi sempre. Secondo diversi esperti, il recruiter dispone spesso di una tolleranza negoziale compresa tra il 5% e il 10%, talvolta fino al 20% in casi eccezionali o per profili molto richiesti.
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Preparazione: la chiave di ogni trattativa efficace
Per affrontare la negoziazione in modo efficace, la preparazione è essenziale. Prima dell’incontro:
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Consulta le griglie salariali previste dalla contrattazione collettiva di riferimento.
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Raccogli informazioni sulla politica retributiva dell’azienda, anche tramite siti specializzati.
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Definisci il tuo minimo accettabile, considerando spese fisse come affitto, prestiti, trasporti.
Questo ti aiuterà a sostenere le tue richieste con maggiore lucidità, evitando offerte che non ti consentano una sostenibilità finanziaria personale.
Tempismo: quando parlare di retribuzione
Sebbene spesso sia il recruiter a introdurre il tema, nulla vieta al candidato di sollevarlo con tatto e al momento giusto, idealmente alla fine del colloquio. Questo perché:
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A quel punto sei probabilmente nella short list.
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Hai raccolto informazioni sufficienti sul ruolo da valutarne il valore reale.
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Mostri un approccio razionale e professionale, simile a quello che adotteresti in fase di trattativa commerciale.
Un esempio? “Dopo aver esplorato a fondo le responsabilità del ruolo, potremmo parlare della retribuzione prevista?”
Fornire una forchetta, non un numero fisso
Quando ti viene chiesto lo stipendio atteso, evita di indicare un importo netto e preciso. È preferibile proporre una forchetta coerente, ad esempio:
“Per questo ruolo, con la mia esperienza, ritengo congruo un range tra 32.000 e 36.000 euro lordi annui.”
Così facendo:
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Dimostri flessibilità.
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Offri al recruiter spazio negoziale.
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Eviti un no secco su una cifra troppo precisa.
Quando il margine salariale è limitato: trattare su altri benefit
Se il tetto retributivo non è negoziabile, si può agire su componenti extra-salariali. Molti benefit aziendali possono fare la differenza nel pacchetto complessivo:
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Auto aziendale
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Buoni pasto
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Assicurazione sanitaria
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Smart working strutturato
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Bonus annuali o piani di incentivazione
Un pacchetto ben costruito può compensare una lieve riduzione salariale iniziale, soprattutto se accompagnato da prospettive di crescita futura.
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Le migliori strategie per negoziare efficacemente
Ecco alcune tecniche efficaci per negoziare il proprio stipendio con consapevolezza:
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Conosci il mercato: verifica le medie retributive del tuo settore e della tua area geografica.
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Studia l’azienda: se è in crescita, potresti avere più margine di manovra.
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Argomenta con i risultati: porta dati concreti su ciò che hai già ottenuto (es. aumento fatturato, clienti acquisiti).
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Chiedi tempo: non accettare subito, ma valuta l’offerta con attenzione.
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Chiedi chiarimenti: informati su mensilità, premi, revisioni salariali.
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Sii trasparente ma strategico: evita rigidità ma non svenderti.
Frasi utili per supportare la tua richiesta
Alcuni esempi di argomentazioni solide:
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“Nel mio precedente ruolo ho contribuito ad aumentare il fatturato del 25% in un anno.”
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“La mia rete di contatti nel settore mi consente di accelerare l’acquisizione clienti.”
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“Una società concorrente mi ha proposto una retribuzione superiore del 10%: è possibile valutare un allineamento?”
Negoziabilità nei contratti pubblici e in altri contesti
Settore pubblico
Nel comparto pubblico, lo stipendio base è definito in modo rigido secondo griglie tabellari. Tuttavia, è possibile negoziare:
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Indennità accessorie
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Premi di produttività
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Bonus per incarichi aggiuntivi
I contratti a tempo determinato o atipico nel pubblico impiego offrono margini leggermente maggiori.
Contratti a tempo determinato o in somministrazione
Nei contratti a termine, la trattativa salariale è spesso contenuta, poiché il compenso è già predefinito dall’agenzia o dal committente. Tuttavia, in settori carenti di personale qualificato, un margine (seppur limitato) può esistere.
Negoziabilità anche dopo il colloquio
Contrariamente a quanto si crede, la fase di negoziazione non si chiude con il colloquio. Ci sono momenti chiave per tornare sul tema:
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Passaggio da contratto a tempo determinato a indeterminato
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Assegnazione di nuove responsabilità
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Conclusione positiva di progetti rilevanti
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Colloquio annuale di valutazione
In questi casi, la valorizzazione dei risultati ottenuti può diventare un ottimo punto di partenza per richiedere un adeguamento retributivo.
Conclusioni: trattare con competenza, non con rigidità
In un mercato del lavoro complesso, la negoziazione salariale è una competenza sempre più importante. Richiede preparazione, assertività, flessibilità e consapevolezza del proprio valore. Anche se i margini sono spesso limitati, chi è capace di argomentare con lucidità può ottenere risultati superiori alla media – o, quanto meno, costruire un pacchetto retributivo realmente allineato ai propri obiettivi personali e professionali.
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