Scopri la Lussuosa Villa dei Fratelli Menendez da “Monsters” su Netflix

La villa dei Menendez a Beverly Hills: una storia di lusso e tragedia

La recente serie Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story ha riportato alla luce l’interesse per la sontuosa villa di Beverly Hills dove, nel lontano 1989, si consumò uno degli episodi più cruenti della cronaca americana.

Questa residenza, scenario dell’atroce omicidio di José e Kitty Menendez ad opera dei loro figli, ha sempre giocato un ruolo cruciale nella narrazione del caso, attirando l’attenzione degli appassionati di cronaca nera per il suo misterioso fascino.

La villa di Beverly Hills: un’espressione di opulenza

Erigendo le sue fondamenta nel 1927, questa dimora si trova in una delle zone più esclusive di Beverly Hills, all’interno della famosa area del codice postale 90210.

Originariamente concepita con un design mediterraneo, la villa fu oggetto di un’importante ristrutturazione nel 1974, curata dal designer Mark Slotkin, un caro amico della famiglia Menendez. Dopo i lavori, la casa vantava sei camere da letto, otto bagni e una superficie complessiva di più di 840 metri quadrati. Tra le sue caratteristiche più notevoli spiccano una piscina, un campo da tennis privato e una dépendance su due livelli.

Il delitto che scosse l’America

L’acquisto della dimora da parte di José Menendez nel 1988 per 4 milioni di dollari segnò l’inizio di un breve ma significativo periodo per la famiglia in quella casa. Poco dopo, nel 1989, la villa divenne la scena del tragico assassinio dei Menendez, perpetrato dai loro figli, Lyle ed Erik.

Questo efferato crimine turbò l’intera nazione e rese la villa un luogo di triste notorietà. Durante il processo, la struttura della casa fu un elemento chiave, con la testimonianza di Slotkin riguardo l’insonorizzazione degli ambienti che mise in dubbio alcune testimonianze, compresa quella di una domestica che affermava di aver sentito le urla.

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La vendita e il futuro della villa

Nonostante la sua sinistra fama, la villa continuò a esercitare un certo fascino. Seguendo la condanna dei fratelli Menendez, la proprietà fu venduta nel 1993 al produttore William Link, ideatore della serie Murder, She Wrote, per una cifra non resa pubblica. Link abitò la villa fino al 2001, anno in cui la rivendette per 3,7 milioni di dollari all’imprenditore delle telecomunicazioni Sam Delug, il quale si dedicò a un ulteriore restauro, preservando l’esterno ma modernizzando gli interni.

L’oscuro fascino e il valore attuale

La villa dei Menendez rimase sul mercato per diversi anni a causa del macabro passato. Solo nel 2024, coincidendo con il lancio della serie Netflix, la proprietà fu venduta per 17 milioni di dollari, una cifra inferiore ai 20 milioni inizialmente richiesti ma significativamente superiore ai 3,6 milioni per cui era stata venduta nei primi anni ’90.

Oggi: una gemma immobiliare con un passato oscuro

Attualmente, la villa rappresenta un esemplare caso di come il passato possa incidere sul valore di una proprietà. Il suo inquietante fascino è bilanciato dalla magnificenza architettonica e dalle numerose comodità che offre. Dietro le alte siepi che la nascondono, la villa si apre su un ampio foyer con pavimenti in pietra calcarea, una sala biliardo e un soggiorno adornato da grandi finestre palladiane. La stanza dove avvenne l’omicidio, un tempo un ufficio, è stata trasformata in un elegante bar moderno.

*Immagine in alto – credits to @Netflixita

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