In mezzo alle cime delle Alpi Cozie, al confine tra Italia e Francia, si erge il Forte dello Chaberton, una struttura militare imponente conosciuta come la fortezza più alta d’Europa, eretta a 3.130 metri sopra il livello del mare. Questo capolavoro di ingegneria si trova in un contesto naturale spettacolare e racconta storie di strategie militari, conflitti e disuso.
Accompagnatemi nella scoperta delle origini, delle funzioni durante i conflitti mondiali e della situazione attuale del Forte dello Chaberton.
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La narrazione storica del Forte dello Chaberton
Il Forte dello Chaberton fu ideato alla fine del diciannovesimo secolo per potenziare le difese italiane verso la Francia. La costruzione iniziò nel 1898 e terminò nel 1910, trasformando la vetta del Monte Chaberton in una fortezza inattaccabile. Provvisto di otto torri corazzate orientabili, il forte aveva il compito di controllare la vicina fortezza di Briançon, rappresentando una meraviglia dell’architettura militare del tempo.
Tuttavia, le difficoltà ambientali furono colossali: la costruzione necessitò della creazione di una strada militare per il trasporto dei materiali e il superamento delle sfide climatiche tipiche delle alte quote. Nonostante le grandi ambizioni iniziali, già durante la Prima Guerra Mondiale la struttura si dimostrò superata, portando a ristrutturazioni negli anni successivi.
Il ruolo durante la Seconda Guerra Mondiale
Il momento cruciale per il Forte arrivò nel 1940, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, quando partecipò al conflitto italo-francese. Le torri del Chaberton iniziarono a bombardare le posizioni francesi, ma la reazione avversaria fu immediata: il 21 giugno 1940, l’artiglieria francese inflisse gravi danni alla fortezza, rendendo inoperabili sei delle sue otto torri. I bombardamenti provocarono molte vittime e feriti, segnando il declino della capacità militare della struttura.
Dopo il conflitto, il Trattato di Parigi del 1947 stabilì il trasferimento del Monte Chaberton alla Francia. Nel 1957, tutte le infrastrutture militari furono smantellate, lasciando il forte in stato di abbandono.
Il Forte oggi: un tesoro tra storia e natura
Oggi il Forte dello Chaberton domina come un affascinante rudere, testimone di un passato bellico. Le sue torri e i resti delle caserme attraggono annualmente escursionisti e appassionati di storia. Il percorso per arrivarci, sia dal lato italiano che francese, richiede un’ottima capacità di escursionismo, ma offre vedute mozzafiato che abbracciano dal Monte Bianco al Monviso.
Sebbene il sito sia incantevole, l’interno del forte è sconsigliato ai visitatori per ragioni di sicurezza. Tuttavia, l’Associazione Monte Chaberton, che si dedica alla conservazione della memoria storica, organizza eventi commemorativi e mostre per mantenere viva l’eredità di questa struttura unica.
Modalità di accesso al Forte dello Chaberton
Per raggiungere il Forte dello Chaberton è necessaria una buona preparazione fisica e esperienza in ambiente montano. Dal lato italiano, il punto di partenza più frequente è Fenils, una frazione di Cesana Torinese, da cui si segue il sentiero militare che conduce alla vetta. Il tragitto, lungo circa 12 chilometri, presenta un dislivello di oltre 1.200 metri e passa attraverso paesaggi incantevoli, con resti di strutture militari e viste spettacolari sulle Alpi Cozie.
Dal lato francese, si può partire da Montgenèvre, seguendo un percorso meno ripido ma altrettanto suggestivo. Entrambi i sentieri sono impegnativi e consigliati solo agli escursionisti esperti, in particolare per via dell’altitudine e delle condizioni meteorologiche variabili.
È consigliabile intraprendere l’escursione nei mesi estivi, portando con sé abbigliamento adatto, acqua e attrezzature per il trekking.
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