Infedeltà : le 10 professioni più a rischio, secondo uno studio

L’ambiente di lavoro non è solo il luogo in cui si sviluppano progetti e carriere, ma spesso si trasforma in un contesto dove nascono anche relazioni inaspettate. Recenti analisi hanno messo in luce come determinate professioni possano offrire maggiori opportunità a comportamenti infedeli, mentre altre sembrano proteggere meglio i legami sentimentali.

L’ambiente lavorativo e le tentazioni relazionali

È noto che il luogo di lavoro favorisce l’incontro e la socializzazione. Tuttavia, questa stessa vicinanza quotidiana può trasformarsi in terreno fertile per l’infedeltà. Secondo un’indagine condotta su un campione di 3.800 persone nel Regno Unito, l’85% dei casi di infedeltà ha avuto inizio sul posto di lavoro, e ben una persona su cinque ha ammesso di aver instaurato una relazione extraconiugale con un collega. Questi dati sottolineano come il contesto lavorativo, con la sua rete di interazioni e contatti, possa influire notevolmente sulle dinamiche di coppia.

Le 10 professioni più a rischio

Alcuni settori, per via della loro natura e del costante scambio di contatti interpersonali, risultano particolarmente esposti al rischio di comportamenti infedeli. Tra questi, le professioni che presentano il tasso più elevato di infedeltà sono:

  1. Vendita – 14,5 %
  2. Insegnamento, formazione ed educazione – 13,7 %
  3. Settore sanitario – 12,5 %
  4. Trasporti e logistica – 9,8 %
  5. Ospitalità e gestione eventi – 7,7 %
  6. Ingegneria e manifattura – 6,6 %
  7. Immobiliare e costruzioni – 5,5 %
  8. Contabilità, banca e finanza – 5,4 %
  9. Tecnologie dell’informazione – 4,6 %
  10. Forze armate – 4 %

Questi dati evidenziano come la natura dinamica e spesso aperta delle interazioni in questi settori possa favorire l’insorgere di situazioni di infedeltà.

Le 10 professioni meno a rischio

Al contrario, esistono ambiti in cui le dinamiche lavorative sembrano tutelare maggiormente la fedeltà. Le categorie meno esposte a comportamenti infedeli includono:

  1. Scienza e farmacia – 0,1 %
  2. Affari, consulenza e gestione – 0,1 %
  3. Forze dell’ordine e sicurezza – 0,2 %
  4. Arti creative e design – 0,4 %
  5. Media e internet – 0,5 %
  6. Diritto e giurisprudenza – 0,5 %
  7. Ambiente e agricoltura – 0,6 %
  8. Marketing, pubblicità e relazioni pubbliche – 0,9 %
  9. Servizi pubblici e amministrazione – 1,3 %
  10. Commercio al dettaglio – 1,4 %
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Questi settori, grazie anche a dinamiche lavorative meno invasive dal punto di vista personale, mostrano tassi di infedeltà estremamente contenuti, suggerendo che la struttura e l’organizzazione del lavoro possano giocare un ruolo importante nel mantenimento della fiducia all’interno delle relazioni.

Dettagli dell’indagine

L’indagine, condotta il 13 ottobre 2023, ha coinvolto un’ampia fascia d’età, dai 18 anni a oltre 61, evidenziando una leggera prevalenza di donne (circa il 53%) rispetto agli uomini (45%). Circa il 35% dei partecipanti risiedeva a Londra, mentre la fascia d’età più rappresentata era quella compresa tra i 41 e i 60 anni (34,2%). Questi dettagli offrono uno spaccato interessante sulle dinamiche relazionali all’interno di contesti lavorativi diversificati.

Riflessioni finali

I risultati di questo studio forniscono spunti utili per comprendere come l’ambiente lavorativo possa influenzare le relazioni personali e il grado di infedeltà. Pur non essendo deterministico, il contesto professionale sembra avere un impatto significativo sulle dinamiche di coppia, rendendo certe professioni più a rischio di tradimento rispetto ad altre. Questi dati invitano a riflettere sulla complessità delle relazioni interpersonali e sulla necessità di bilanciare la vita lavorativa con quella sentimentale in un mondo sempre più interconnesso.

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