Case Mobili Fuori dal Catasto: Scopri le Ultimissime dal Dl Omnibus!

La normativa, che sarà attiva da gennaio 2025, è progettata per offrire trasparenza normativa e facilitare la gestione fiscale delle strutture alloggiative all’aperto.

Il nuovo regolamento introdotto dal Dl Omnibus prevede l’eliminazione dell’obbligo di inserire caravan, case mobili e altre unità abitative mobili su ruote nel calcolo del valore catastale delle zone destinate al turismo all’aperto.

Le unità abitative mobili non influenzano il valore catastale

Le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno dato il via libera a un emendamento fondamentale al decreto-legge Omnibusche modifica la valutazione del valore catastale delle aree turistiche a cielo aperto.

L’emendamento stabilisce che le case mobili, i caravan e altre strutture mobili non saranno più considerati nel calcolo del valore catastale delle aree. Questa decisione, che sarà effettiva dal gennaio 2025, mira a chiarire le norme e a semplificare la gestione fiscale delle strutture ricettive esterne.

Eliminate le incertezze normative precedenti

In precedenza, alcune interpretazioni avevano classificato le case mobili come beni immobili, portando a un incremento del valore catastale delle strutture turistiche e, di conseguenza, a un aumento dei carichi fiscali.

Per esempio, la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17068/2024, relativa alla rendita catastale per le strutture ricettive all’aperto (campeggi, villaggi turistici), aveva determinato che l’installazione permanente di strutture (teoricamente) mobili, come i maxi-caravan, comportava una trasformazione sostanziale o permanente del territorio, influenzando così la valutazione della rendita catastale. Di conseguenza, tali beni non potevano essere considerati irrilevanti ai fini catastali perché soddisfacevano esigenze chiaramente temporanee.

Questa situazione aveva causato grandi difficoltà agli operatori del settore, inducendo la Conferenza delle Regioni a chiedere una soluzione legislativa definitiva. L’emendamento specifica che le case mobili “non sono rilevanti ai fini della rappresentazione e del censimento catastale e sono quindi escluse dalla valutazione diretta per il calcolo catastale”, eliminando così ogni dubbio interpretativo e alleggerendo il fardello fiscale per gli operatori.

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Se la Camera dei Deputati approverà l’emendamento, il settore potrà espandersi senza le restrizioni imposte dalla precedente normativa catastale.


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