La tecnologia fa ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e porta con sé obblighi ben precisi. Il Garante per la protezione dei dati personali, con la decisione n. 10092968 del 14 novembre 2024, ha enfatizzato la necessità di aderire alle normative sulla videosorveglianza, particolarmente per chi opera nel settore delle strutture di accoglienza.
Questa tematica non riguarda esclusivamente i grandi hotel o i complessi turistici, ma anche gli ingressi di case per vacanze e proprietà adibite a locazioni brevi, dove spesso si installano sistemi di monitoraggio per incrementare la sicurezza.
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La situazione in esame
Un residente ha fatto appello al Garante segnalando la presenza di diverse telecamere nel perimetro esterno di un complesso turistico, apparentemente prive di adeguate indicazioni informative. In risposta, l’Autorità ha incaricato la Guardia di Finanza di realizzare un controllo.
L’ispezione ha rilevato che l’amministratore non aveva installato i cartelli informativi richiesti, né aveva fornito una “informazione di secondo livello” per illustrare l’uso dei dati raccolti dalle telecamere. Di conseguenza, è stata applicata una sanzione alla struttura.
La decisione
Nella decisione, il Garante riafferma alcuni principi chiave:
- l’installazione di un sistema di videosorveglianza comporta il trattamento di dati personali che deve essere in linea con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR);
- le informazioni essenziali, come l’avviso di videosorveglianza dell’area e i dettagli del responsabile del trattamento, devono essere chiaramente visibili sui cartelli informativi;
- ulteriori dettagli, come gli scopi del trattamento e il tempo di conservazione delle immagini, possono essere forniti tramite altri mezzi, ad esempio con una informativa dettagliata disponibile alla reception, sul sito internet del complesso o tramite documentazione fornita agli ospiti al momento del check-in.
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Privacy e sicurezza, un legame inscindibile
Le telecamere di videosorveglianza rappresentano strumenti preziosi per la sicurezza, specialmente in ambienti come l’ingresso di case vacanza o immobili a locazione breve, dove spesso non vi è personale permanente. Tuttavia, devono essere gestite nel rispetto dei diritti delle persone.
La legislazione GDPR enfatizza la trasparenza e il diritto all’informazione, principi che devono guidare ogni trattamento di dati personali. Infatti, le persone devono sempre essere consapevoli di entrare in una zona sorvegliata, come evidenziato dal Garante nella decisione.
La mancata conformità alle norme sulla videosorveglianza può portare a conseguenze significative. Le sanzioni pecuniarie possono essere ingenti e costituiscono solo uno degli aspetti negativi per chi trasgredisce le regole. Vi è anche un rischio per la reputazione non trascurabile: i clienti potrebbero percepire una gestione inappropriata dei propri dati, con impatti negativi sull’immagine del complesso. Inoltre, chi infrange le regole è tenuto a conformarsi, affrontando costi aggiuntivi sia organizzativi che operativi.
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