Chi ha diritto all’indennizzo per malattia?
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Tutti i lavoratori dipendenti, come precedentemente menzionato, possono accedere all’indennizzo per malattia erogato dall’INPS. Il primo passo per ottenere tale beneficio è informare il datore di lavoro della propria condizione di salute e visitare il medico di base per ottenere un certificato che confermi la malattia.
L’indennità previdenziale è concessa ai lavoratori dipendenti che non sono in grado di lavorare a causa di una malattia che impedisce temporaneamente l’esercizio delle loro mansioni. L’indennità è riconosciuta a condizione che siano soddisfatti specifici criteri, a beneficio dei seguenti gruppi:
- operai industriali;
- operai e impiegati del settore dei servizi;
- lavoratori agricoli;
- apprendisti;
- disoccupati;
- lavoratori temporaneamente sospesi;
- personale dello spettacolo;
- atleti professionisti e dilettanti registrati al fondo pensioni per lavoratori sportivi;
- personale marittimo.
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Ci sono categorie di lavoratori che non hanno diritto all’indennità di malattia, tra cui:
- collaboratori familiari (come colf e badanti);
- impiegati industriali;
- quadri e dirigenti;
- portieri;
- lavoratori autonomi.
Si riceve lo stesso stipendio quando si è in malattia?
Quando un dipendente si ammala, una delle prime preoccupazioni è se riceverà o meno il suo stipendio, dato che le spese mensili rimangono invariate. In realtà, il lavoratore malato non riceve lo stipendio ma un’indennità sostitutiva erogata inizialmente dal datore di lavoro e successivamente dall’INPS.
Come viene gestito il pagamento dei giorni di malattia?
Come accennato, i primi tre giorni di malattia sono a carico del datore di lavoro, mentre dal quarto giorno in poi l’indennità è pagata dall’INPS. Ma quali sono le percentuali di copertura?
- 50% della retribuzione media giornaliera dal quarto al ventesimo giorno;
- 66,66% dal ventunesimo giorno fino al centottantesimo giorno di malattia.
Queste percentuali mostrano una differenza significativa rispetto allo stipendio pieno, rappresentando una sostituzione durante il periodo di assenza per malattia.
Perché i primi tre giorni di malattia non sono coperti?
Il periodo iniziale di tre giorni viene definito di “carenza” e non è coperto dall’INPS, ma è pagato interamente dal datore di lavoro, a seconda di quanto previsto dal contratto di lavoro.
Che succede se la malattia dura solo un giorno?
Secondo una sentenza della Corte di Cassazione, i lavoratori che si assentano per un solo giorno devono fornire un certificato medico se richiesto dal datore di lavoro. Economicamente, i costi di questo giorno restano a carico del datore di lavoro.
Il sabato e la domenica sono pagati durante la malattia?
La copertura delle giornate di malattia varia in base alla categoria lavorativa:
- Lavoratori operai: l’indennità copre i giorni feriali inclusi i sabati, ma esclude le domeniche e le festività;
- Impiegati e quadri del settore commerciale e apprendisti: l’indennità è riconosciuta per tutti i giorni del periodo di malattia, escluse le festività nazionali e le domeniche festive.
Quando avviene il pagamento dell’indennità di malattia dall’INPS?
L’INPS procede al pagamento dell’indennità a partire dal quarantesimo giorno successivo all’inizio della malattia certificata.
I due giorni di malattia sono coperti?
Anche per assenze brevi come due giorni, il datore di lavoro è responsabile del pagamento pieno, a condizione che venga presentato un certificato medico.
L’indennità di malattia è mai pagata al 100%?
I primi tre giorni di “carenza” sono coperti al 100% dal datore di lavoro. Successivamente, si applicano le percentuali dell’INPS del 50% e del 66,66%. Tuttavia, per i dipendenti statali, l’indennità di malattia può arrivare al 100% della retribuzione per i primi nove mesi e al 90% nei tre mesi successivi, evidenziando una differenza sostanziale tra settore pubblico e privato.
Come si visualizza la malattia in busta paga: esempio
La busta paga mostra chiaramente il periodo di malattia nella sezione centrale. È divisa in tre parti:
- Prima sezione: dati anagrafici e coefficienti di retribuzione del dipendente;
- Seconda sezione: dettagli della retribuzione effettiva;
- Terza sezione: informazioni previdenziali e fiscali.
Questa struttura aiuta a comprendere facilmente quanto è stato percepito anche durante il periodo di malattia.
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