Cambio di domicilio in malattia: ecco come comunicarlo efficacemente!

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di malattia, se un lavoratore decide di cambiare il proprio domicilio, deve notificarlo sia all’INPS che al proprio datore di lavoro. Vediamo come procedere.

Capita che durante un periodo di malattia un lavoratore debba spostarsi temporaneamente in un’altra residenza rispetto a quella usuale. Questo può avvenire per necessità di assistenza post-operatoria, o in presenza di condizioni che compromettono l’autonomia personale, rendendo essenziale il supporto di parenti o assistenti. È importante ricordare che questi spostamenti implicano il rispetto di alcuni obblighi formali. Vediamo quali sono e come adempiere.

Notifica all’INPS

L’INPS ha il compito di monitorare lo stato di salute dei lavoratori assenti per malattia attraverso le visite fiscali. Pertanto, è fondamentale che l’ente venga prontamente informato del cambio di domicilio per permettere al medico fiscale di svolgere i controlli necessari. Il lavoratore può comunicare il nuovo indirizzo attraverso i mezzi ufficiali dell’ente, quali il servizio clienti telefonico, l’email o la lettera raccomandata.

Per i dipendenti statali, la procedura è differente in quanto è l’amministrazione di appartenenza a curare la comunicazione del cambio di residenza, esonerando il lavoratore dall’obbligo di informare direttamente l’INPS.

Informare il datore di lavoro sul domicilio di malattia

È altrettanto essenziale notificare il nuovo domicilio al datore di lavoro. Una decisione della Corte di Cassazione ha chiarito che, anche se le verifiche mediche a domicilio sono di competenza esclusiva dell’INPS, il datore di lavoro ha il diritto di essere informato sul luogo in cui il dipendente trascorre il periodo di malattia. Ciò permette all’azienda di mantenere il controllo previsto dal rapporto di lavoro subordinato, valido anche in assenza per motivi di salute. Se necessario, il datore di lavoro può anche decidere di effettuare controlli privati aggiuntivi, sempre nel rispetto della privacy del lavoratore.

LEGGI  Rivoluzione Catastale: Cosa Cambia per Chi ha Usato Bonus Edilizi nelle Ristrutturazioni?

Orari di reperibilità e spostamenti temporanei

Durante il periodo di malattia, il lavoratore deve osservare specifiche fasce orarie di reperibilità per permettere le visite del medico fiscale. Questi orari sono diversi per il settore pubblico e privato e sono validi anche nei fine settimana e nei giorni festivi:

  • Dipendenti pubblici: mattino: dalle 9 alle 13; pomeriggio: dalle 15 alle 18
  • Lavoratori privati: mattino: dalle 10 alle 12; pomeriggio: dalle 17 alle 19

L’assenza dal domicilio segnalato durante queste fasce orarie può avere conseguenze serie, incluse sanzioni disciplinari fino al licenziamento per giusta causa. In circostanze particolari, come un trasferimento temporaneo all’estero per cure mediche, il lavoratore deve ottenere un’autorizzazione preventiva. Questa richiesta sarà valutata dall’ASL o dall’INPS a seconda del contesto e del paese in cui si intende recare.

Articoli simili :

Vota questo articolo

Lascia un commento