In Giappone, un uomo è pagato per “non fare nulla” e guadagna fino a 300 euro al giorno

In un mondo in cui la produttività è spesso considerata il massimo valore, Shoji Morimoto, 38 anni, ha trovato un modo alternativo per guadagnarsi da vivere: essere pagato per “non fare nulla”. Ex impiegato nel settore editoriale, ha trasformato un’apparente critica in un modello di business innovativo. Con una tariffa di circa 71 euro all’ora, Shoji offre la sua semplice presenza a persone che cercano compagnia o supporto emotivo senza aspettative.

Dal 2018, ha ricevuto oltre 4.000 richieste di servizio, riuscendo a mantenere uno stile di vita stabile per sé, la moglie e il figlio. Prima della pandemia, i suoi guadagni potevano arrivare fino a 300 euro al giorno. “Il mio lavoro consiste semplicemente nell’essere presente dove i miei clienti vogliono che io sia, senza fare nulla di particolare”, spiega Morimoto.

Esperienze particolari con i clienti

Le richieste ricevute da Shoji spaziano da situazioni quotidiane a momenti più singolari. Ha passato del tempo su un’altalena con un cliente in un parco e accompagnato una donna in un ristorante, offrendole il coraggio di indossare un sari indiano in pubblico. “Con i miei amici mi sento spesso obbligata a intrattenerli, ma con lui posso essere semplicemente me stessa”, racconta Aruna Chida, un’analista di dati di 27 anni che ha usufruito del servizio.

Shoji attribuisce l’idea del suo lavoro al periodo in cui, nel suo impiego tradizionale, gli veniva spesso rimproverato di “non fare nulla”. Ha quindi deciso di trasformare questa caratteristica in un servizio apprezzato dai clienti. “La mia capacità di non fare nulla ha un valore, non perché è utile in senso pratico, ma perché può essere significativa per altre persone”, afferma.

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Una scelta professionale con limiti precisi

Questa attività, per quanto inusuale, rappresenta oggi l’unica fonte di reddito di Shoji Morimoto. Tuttavia, l’uomo si impone limiti chiari: non accetta richieste di natura sessuale, né lavori fisicamente impegnativi, come spostare oggetti pesanti. Ha persino rifiutato un’offerta per viaggiare in Cambogia.

In Giappone, un paese dove l’idea di supporto discreto e non invasivo può essere particolarmente apprezzata, il suo business prospera, dimostrando come un modello di lavoro fuori dagli schemi possa trovare un pubblico pronto a sostenerlo.

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