Guadagni più alti lavorando di più: Rivolta e proteste infiammano la Grecia!

In Grecia si prevede un aumento delle ore lavorative per permettere maggiore guadagno ai lavoratori, ma i sindacati protestano.

Anche la Grecia ha visto manifestazioni di piazza la scorsa settimana, focalizzate specificamente sulle questioni lavorative. Il paese ha osservato uno sciopero generale giovedì 2 ottobre in risposta alla proposta di legge presentata dal governo conservatore di Kyriakos Mitsotakis, che mira ad estendere l’orario di lavoro fino a 13 ore giornaliere su base volontaria. I sindacati hanno espresso forte opposizione, affermando che questa mossa eroderà le protezioni a favore dei lavoratori. Il governo, tuttavia, sostiene che non ci sarà costrizione al lavoro oltre i limiti contrattuali stabiliti.

Possibilità di un orario lavorativo esteso per incrementare i guadagni

La proposta del governo permetterebbe a datori di lavoro e lavoratori di accordarsi per estendere l’orario di lavoro fino a 13 ore giornaliere per non più di 37 giorni l’anno.

Ci sono delle restrizioni che rimangono in vigore: l’orario di lavoro settimanale non deve superare le 48 ore e le ore di straordinario non possono eccedere le 150 ore annuali. Secondo Mitsotakis, l’incentivo per i lavoratori sta negli straordinari, che verrebbero remunerati con un aumento del 40%.

La problematica dei bassi salari in Grecia

Il nodo centrale della questione è rappresentato dai bassi salari. La Grecia è uscita dalla grave crisi finanziaria iniziata nel 2008 solo negli ultimi anni, e ora registra tassi di crescita del PIL che sono tra i più alti in Europa, con un +2,3% nel 2024 e previsioni simili per l’anno corrente. Tuttavia, i salari rimangono bassi, con una media che non supera i 1.300 euro mensili. Di conseguenza, c’è una pressione affinché i lavoratori possano guadagnare di più, e il governo propone di realizzarlo permettendo loro di lavorare ore aggiuntive.

La disoccupazione, che aveva raggiunto il picco del 27% durante la crisi, è ora significativamente ridotta all’8%. La ricerca di lavoro non è più l’emergenza di un tempo, e l’obiettivo attuale è aumentare i guadagni tramite gli straordinari. Nonostante ciò, i greci sono tra i lavoratori che trascorrono più ore sul posto di lavoro in Europa, con una media di 39 ore settimanali nel 2024, rispetto alle 36 ore della media continentale. In Olanda, si registra il dato più basso con 32,1 ore.

Novità anche per le pensioni

Sebbene i lavoratori greci siano percepiti come particolarmente laboriosi, la realtà mostra che la loro produttività è inferiore rispetto a quella di altre nazioni europee, il che contribuisce a mantenere bassi i salari. I sindacati sostengono che migliorare le condizioni lavorative non dovrebbe passare per un aumento delle ore di lavoro. Tuttavia, questo potrebbe rappresentare una soluzione immediata per sostenere molte famiglie che desiderano aumentare i propri introiti senza dover ricorrere al lavoro nero.

La Grecia sta contraddicendo alcune narrative prevalenti in Occidente, come l’idea della settimana lavorativa ridotta. Sebbene affascinante, questa visione si scontra con le esigenze concrete della nostra società.

Ad Atene, il governo ha anche riformato il sistema delle pensioni. Con la crisi, i pensionati erano stati criticati per ricevere assegni considerati eccessivi dopo pochi anni di lavoro, spesso andando in pensione già a 50 anni. Questa situazione è cambiata con una legge del 2023 che permette ai lavoratori senza i requisiti per la pensione di partecipare a programmi pubblici lavorando fino a 74 anni.

La riduzione dell’orario lavorativo non è più un’opzione in Europa

Le riforme stanno avendo successo, e ora è la Germania che deve affrontare le necessità di riforme per prevenire problemi economici. Il cancelliere Friedrich Merz ha criticato la dipendenza dai sussidi statali, suggerendo un taglio dei sussidi. Al momento, una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro non sembra essere un’opzione discussa a Berlino, dato che i partner socialdemocratici non supporterebbero tale dibattito. Inoltre, l’idea di una settimana lavorativa più corta con lo stesso stipendio, promossa dai sindacati e dalla sinistra in Europa durante la pandemia, sembra allontanarsi sempre più, prevalendo la realtà sull’utopia.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

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