La transizione energetica sta accelerando, e con essa la ricerca di alternative più sostenibili e accessibili ai carburanti fossili. Una delle soluzioni più promettenti è rappresentata dai carburanti sintetici o e-carburanti, che si distinguono per la loro capacità di essere prodotti utilizzando risorse rinnovabili, come l’idrogeno verde e il CO2 riciclato. Se un giorno riusciremo a produrre carburante a prezzi competitivi, questi potrebbero davvero sostituire la benzina e il diesel. Ma siamo davvero pronti a vedere il prezzo dei carburanti sintetici scendere a livelli accessibili?
Come funzionano i carburanti sintetici
I carburanti che oggi utilizziamo, come benzina e diesel, sono composti da idrocarburi, ossia molecole di carbonio e idrogeno. Questi idrocarburi sono generalmente estratti da giacimenti fossili e trasformati attraverso complesse reazioni geochimiche. Tuttavia, nulla impedisce di produrre questi stessi idrocarburi tramite processi industriali, utilizzando elettricità rinnovabile per ottenere idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua, e CO2 catturato dall’atmosfera.
La chimica che sta alla base di questa produzione è ben conosciuta, ma la vera sfida è legata al prezzo di questi carburanti. Possono davvero diventare competitivi rispetto ai carburanti tradizionali?
Zero Petroleum e il carburante a 60 €/litro
Nel 2022, la società Zero Petroleum ha lanciato un’edizione limitata del suo carburante sintetico, il Zero Syn95, venduto a un prezzo esorbitante di 3.000€/litro. Questo prodotto, un carburante con un indice di ottano di 95, ha una densità energetica equivalente a quella della benzina tradizionale. Tuttavia, il prezzo di vendita per i pochi 8 jerrycans da 20 litri disponibili, firmati dall’ex ingegnere di Formula 1 Paddy Lowe, li rende più un oggetto da collezione che un prodotto commerciale.
Per chi avesse pazienza, Zero Petroleum offre anche una pre-vendita di una seconda edizione del carburante, la “1st Tanker”, con un prezzo di 60€/litro per il carburante prodotto dalla Plant Zero.1, la prima fabbrica dell’azienda, che entrerà in funzione nel 2023. Sebbene il prezzo sembri essere più abbordabile rispetto alla versione di lusso, è ancora lontano dall’essere praticabile per l’uso quotidiano.
La sfida dei carburanti sintetici in altre realtà
La HIF Global, una società cilena, ha sviluppato un impianto a Magallanes, nell’estremo sud del Cile, per produrre carburanti sintetici grazie all’utilizzo di energia eolica per ottenere idrogeno verde e CO2 da fonti biogeniche. L’impianto è in grado di produrre 130.000 litri di eGazoline all’anno, ma il costo è ancora elevato, con un prezzo stimato di 50€/litro.
Nonostante il prezzo elevato, il progetto coinvolge investitori come Porsche, che acquisterà il carburante prodotto, insieme ad altre aziende come Siemens Energy e ENEL, impegnate nell’energia rinnovabile. Il costo del carburante, sebbene più basso rispetto ad altri progetti, resta comunque proibitivo per l’utilizzo di massa.
L’impianto di Matagorda: la speranza per una produzione su larga scala
Nel 2023, HIF Global ha ricevuto l’autorizzazione ambientale per la costruzione di un impianto più grande a Matagorda, in Texas. Questo impianto avrà una capacità di produzione annuale di 750 milioni di litri di e-carburante, corrispondenti al fabbisogno annuale di circa 400.000 veicoli. Nonostante l’ampia scala e l’investimento di 6 miliardi di dollari, il prezzo finale del carburante potrebbe aggirarsi attorno ai 2$/litro (circa 3,1€/litro con le tasse e le spese di distribuzione).
Questo scenario è molto più promettente, ma resta ancora lontano dall’essere competitivo con i carburanti fossili. Se il prezzo fosse confermato, si tratterebbe comunque di un significativo passo avanti rispetto ai prezzi attuali di carburanti sintetici, ma non basterebbe a competere con i costi della benzina e del diesel tradizionali, che, anche con l’aumento delle tasse sul carbonio, restano molto più economici.
Il futuro dei carburanti sintetici
Secondo uno studio dell’Institut de Potsdam, i costi di produzione degli e-carburanti potrebbero diminuire progressivamente nei prossimi decenni, passando dai 225 €/MWh nel 2020 ai 60 €/MWh nel 2050. Se si considera che 1 litro di benzina può liberare circa 9,5 kWh, i costi unitari di produzione dei carburanti sintetici potrebbero scendere a 0,60€/litro entro il 2050.
Questa proiezione offre una speranza per il futuro, ma al momento i carburanti sintetici rimangono una soluzione costosa, con un mercato ancora in fase di sperimentazione. La vera sfida per l’industria sarà riuscire a ridurre i costi attraverso l’aumento della produzione su larga scala e l’innovazione tecnologica.
Conclusioni
I carburanti sintetici hanno un grande potenziale per diventare una parte fondamentale della transizione energetica, ma attualmente il loro prezzo e la scalabilità restano ostacoli significativi. Le proiezioni a lungo termine sono promettenti, ma le tecnologie devono ancora evolversi per rendere questi carburanti competitivi con le alternative tradizionali. L’industria dovrà affrontare la sfida di ridurre i costi attraverso l’innovazione e l’espansione delle capacità produttive, per rendere i carburanti sintetici una scelta economica e sostenibile nel prossimo futuro.
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