La Danimarca ha appena raggiunto una pietra miliare nel settore delle energie rinnovabili, presentando una batteria termica al sale fuso che potrebbe rivoluzionare il modo in cui stoccamo e utilizziamo l’energia. Con una capacità di alimentare 100.000 case per 10 ore, questa tecnologia promette di cambiare radicalmente il panorama energetico, specialmente per quanto riguarda la decarbonizzazione dei processi industriali.
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Un’innovazione termica: la batteria al sale fuso
Questa straordinaria innovazione è il frutto di una collaborazione tra la compagnia danese Hyme Energy e l’azienda svizzera Sulzer. Insieme, hanno sviluppato una gigantesca batteria termica che sfrutta il sale fuso come mezzo di stoccaggio energetico. A differenza delle tradizionali batterie al litio, questo sistema immagazzina energia elettrica sotto forma di calore, che viene poi restituita sotto forma di energia elettrica o calore. Il sale utilizzato, un sottoprodotto dell’industria del cloro, è abbondante, economico e in grado di immagazzinare enormi quantità di calore a 600°C, mantenendo un rendimento impressionante.
Il sistema è progettato per accumulare energia per due settimane e poi restituirla quando necessario. Con una capacità di stoccaggio di 1 gigawattora, l’impianto è sufficiente per alimentare 100.000 case per dieci ore, risolvendo così il problema dell’intermittenza dell’energia rinnovabile, come quella prodotta dal solare e dall’eolico.
Efficienza e vantaggi industriali
Il rendimento di questa batteria varia a seconda dell’utilizzo:
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90% per usi industriali termici
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Tra 80% e 90% per sistemi combinati di calore ed elettricità
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Circa 40% se si produce solo elettricità
Nel caso degli usi industriali, dove il calore è direttamente utilizzabile, il rendimento raggiunge il massimo. Questo aprirà opportunità straordinarie per la decarbonizzazione dei settori industriali, come quelli agroalimentari, chimici e textili. Un esempio significativo arriva da Arla Foods, una cooperativa lattiero-casearia danese-svedese, che diventerà il primo cliente della nuova installazione di Holstebro. Le stime parlano di un risparmio annuo di circa 3 milioni di euro.
Un prototipo già testato a Esbjerg
La tecnologia non è solo teorica. Il dimostratore MOSS è stato inaugurato ad Esbjerg nel 2024 e ha dimostrato la fattibilità tecnica della batteria al sale fuso, rivelando che può essere integrata facilmente nelle infrastrutture esistenti senza necessitare di trasformazioni pesanti.
Con il successo del progetto di Esbjerg, Hyme Energy sta ora sviluppando il più grande sistema di stoccaggio termico industriale al mondo, con una capacità di 200 MWh per il sito di Holstebro. L’obiettivo è replicare rapidamente questa tecnologia in Europa e oltre, mirando a espandere la sua applicazione a livello globale.
Il ruolo cruciale di Sulzer
Il cuore del successo di questa innovazione risiede nella gestione dei sali fusi ad alta temperatura, un campo in cui Sulzer ha una lunga esperienza. L’azienda svizzera ha già sviluppato pompe per progetti solari termici di grande potenza in Cina, superando le sfide di corrosione e perdite termiche, assicurando una circolazione affidabile anche a temperature di 600°C.
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Un sistema che non inquina
Diversamente dalle batterie chimiche tradizionali, questo sistema non utilizza metalli critici, solventi o materiali tossici. Il sale fuso è riciclabile, non infiammabile e non volatile. Inoltre, utilizzando energia elettrica in eccesso derivante da fonti rinnovabili, il sistema aiuta a bilanciare la produzione intermittente di energia solare ed eolica, fornendo energia anche in assenza di sole o vento. L’idea alla base di questa tecnologia è semplice: immagazzinare quando c’è troppo, e restituire quando c’è bisogno, senza ricorrere a batterie al litio o idrogeno.
Il futuro dell’energia verde: un’opportunità per la Danimarca
Per Hyme Energy, questa tecnologia potrebbe diventare un pilastro fondamentale della transizione energetica. Non solo per la produzione di elettricità, ma soprattutto per fornire calore industriale a basse emissioni di carbonio, un settore spesso trascurato nelle politiche energetiche. Con il supporto di Sulzer, l’azienda mira a costruire una catena di approvvigionamento europea robusta e competitiva. Se il progetto avrà successo, potrebbe essere replicato in migliaia di siti industriali in tutto il mondo, contribuendo alla fortuna economica della Danimarca e a una significativa rivoluzione nella produzione e nell’uso dell’energia rinnovabile.
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