In Germania, l’evasione dal carcere non è illegale : i motivi

Nel panorama internazionale, l’idea che l’evasione dal carcere non costituisca un reato può sembrare paradossale. Tuttavia, in Germania, questa realtà è dettata da un principio giuridico ben definito, radicato in una concezione umanista del diritto.

Fondamenti giuridici dell’assenza di sanzioni

La normativa tedesca considera l’istinto di riconquistare la libertà come una reazione umana naturale e non come un atto criminale. Questo approccio riconosce che il desiderio di fuga è innato nell’essere umano e, pertanto, non merita un’ulteriore punizione.

Tuttavia, è essenziale chiarire che sebbene l’atto di evasione non comporti di per sé sanzioni aggiuntive, qualsiasi reato commesso durante la fuga, come atti di violenza, danneggiamenti o complicità con terzi, viene perseguito con la massima severità. Inoltre, il detenuto catturato deve completare la pena originale senza alcuno sconto o agevolazione.

Un confronto con gli altri paesi europei

Questo approccio risulta essere unico nel contesto europeo. La maggior parte dei paesi, tra cui Francia e Italia, considera l’evasione un reato autonomo, soggetto a pene specifiche che si aggiungono a quelle già in corso.

Secondo dati del Ministero della Giustizia tedesco, il tasso di evasione in Germania è sorprendentemente basso. Solo lo 0,5% dei detenuti tenta la fuga ogni anno, una percentuale inferiore rispetto a quella registrata in molte nazioni con leggi più severe in materia.

Implicazioni sulla reintegrazione sociale

L’assenza di una punizione automatica per l’evasione potrebbe avere ripercussioni positive sulla reintegrazione dei detenuti. Evitando ulteriori condanne, si riduce il rischio di marginalizzazione sociale e si facilita il processo di rieducazione e reinserimento nella comunità.

Questa normativa solleva interrogativi più ampi sul bilanciamento tra sicurezza pubblica e diritti individuali. L’approccio tedesco dimostra come un sistema giuridico più tollerante, ispirato a valori umanisti, possa coesistere con una gestione efficace della popolazione carceraria senza un aumento significativo delle fughe.

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